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Confiscati 2 milioni dalla DIA di Catania

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Su provvedimenti della sezione misure di prevenzione del tribunale, la Dia di Catania ha confiscato due milioni di euro costituenti i patrimoni di Salvatore Marletta  e di Orazio Di Mauro.

La Dia ha effettuato degli accertamenti patrimoniali sul conto dei due che hanno evidenziato una sproporzione tra i redditi dichiarati rispetto all’effettivo patrimonio posseduto. Hanno, quindi, provveduto a confiscare:  rapporti bancari, autovetture, un’azienda operante nel settore agricolo, un fabbricato di pregio, 18 appezzamenti di terreno ubicati nei comuni di Palagonia e Ramacca, un’impresa individuale operante nel settore dell’arredamento.

I curricula criminali

Salvatore Marletta è un imprenditore agricolo pluripregiudicato di 47 anni. La sua carriera criminale ha avuto inizio nel 2001, con l’arresto per omicidio volontario tentato, lesioni personali e detenzione abusiva di armi fino alla recente ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, nell’ambito dell’operazione denominata “Iddu”, per associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione e lesioni aggravate. Inoltre, nel 2007 è stato arrestato assieme a tre persone, tra i quali Febronio Oliva, appartenente alla famiglia mafiosa Di Dio di Palagonia, per i reati di usura, estorsione e porto abusivo di armi in luogo pubblico.

Orazio Salvatore Di Mauro è, invece, rimasto incensurato fino al mese di febbraio del 2016, quando fu arrestato in diverse inchieste giudiziarie (operazione “I Vicere'”, coordinata dalla dda etnea, unitamente ad elementi di spicco del clan Laudani e nell’operazione “Security”, coordinata dalla Dda di Milano) in quanto era stato ritenuto responsabile di estorsione aggravata e associazione mafiosa finalizzata a commettere una pluralità di delitti di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione Iva, omesso versamento Iva, appropriazione indebita, ricettazione, traffico di influenze, intestazione fittizia di beni, corruzione tra privati.

Giulia Ficarola: