E'stata confermata la condanna a 30 anni di reclusione per Manuel Foffo. Il ragazzo, attualmente rinchiuso a Regina Caeli, è sotto processo per l'omicidio di Luca Varani, il giovane romano massacrato il 4 marzo 2016 nel corso di un festino a base di alcol e droga in un appartamento nel quartiere romano di Collatino. Presente alla mattanza anche l'amico di Toffo, Marco Prato.
L'accusa per Foffo è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà: il ragazzo venne drogato, legato e massacrato con 30 coltellate e colpi di martello. Secondo gli inquirenti, la ricostruzione fornita da Foffo della notte degli orrori è “credibile” perché si è assunto una “responsabilità schiacciante”. Foffo e Prato scelsero la vittima, secondo l'accusa, con l'intento “di uccidere” dopo 48 ore passati a consumare sostanze stupefacenti.
Capace di intendere e di volere
Secondo i periti nominati dalla Corte d’assise d’appello, la personalità di Foffo venne sopraffatta da quella dell’amico Prato, tuttavia il giovane di origini molisane è stato ritenuto dai giudici capace d’intendere e volere al momento del fatto. Prato – che non aveva scelto il rito abbreviato come Foffo – si è suicidato in carcere il 20 giugno 2017, il giorno prima dell'inizio del processo.
La sentenza odierna è della prima corte d'assiste d'Appello di Roma che ha ribadito la decisione del gup del febbraio 2017. Maturata dopo un’ora circa di camera di consiglio, ha visto al momento della lettura l’imputato presente in aula.