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Colpo alla mala nigeriana: 8 arresti

Nella giornata dedicata all'abolizione della schiavitù, la Polizia di Teramo ha portato a termine una vasta operazione con la quale ha smantellato una grossa organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani, sfruttamento della prostituzione e riciclaggio internazionale di soldi. Le manette sono scattate ai polsi di otto persone di nazionalità nigeriana

L'indagine

L’operazione “The Travellers”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila e svolta alle prime ore del 2 dicembre dalle Squadre Mobili di Teramo, Ascoli, Fermo, Macerata e dal Reparto Prevenzione anticrimine di Pescara, ha eseguito i provvedimenti emessi dal Gip dell’Aquila. Gli arrestati risiedono a Fermo, Civitanova Marche, San Benedetto, Martinsicuro, Porto Sant’Elpidio, Corropoli e Castiglione dei Pepoli nel Bolognese. Due di loro sono stati fermati all’aeroporto di Fiumicino e al casello di Teramo dell’A24. Uno dei fermati risulta, al momento, irreperibile. Le due persone fermate all'aeroporto di Fiumicino sono stati trovati in possesso di circa 400 mila euro. Si pensa però – visto che in un anno sarebbero tornati in Nigeria almeno un centinaio di volte – che il giro d'affari abbia raggiunto i 7,5 milioni di euro

Il modus operandi

“Le indagini sono iniziate più di un anno e mezzo fa e già nel mese di luglio avevano portato all'esecuzione di una misura applicativa di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 donne di nazionalità nigeriana per i reati di tratta di esseri umani, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina, di 12 giovani donni nigeriane, esercitanti il meretricio giornalmente sulla Bonifica del Tronto, dopo essere giunte in Italia con la promessa di un lavoro migliore, previa sottoposizione in patria a un rito wodoo, salvo poi essere costrette a prostituirsi per pagare il debito contratto con il viaggio”, spiega a In Terris la dirigente della squadra mobile di Teramo e vicequestore aggiunto, la dott.sa Roberta Cicchetti. Con le otto misure di custodia cautelare in carcere di oggi, spiega, è stata smantellata un'organizzazione criminale, fatto che ha permesso di capire come veniva movimentato, e quale era la destinazione finale, del denaro guadagnato dalle dodici ragazze costrette a prostituirsi sulla bonifica del Tronto. “L'organizzazione aveva basi a Teramo, Fermo, Martinsicuro, Ascoli Piceno e Macerata, fondamentalmente riciclavano verso la Nigeria i proventi dello sfruttamento della prostituzione. Li riciclavano e autoriciclavano transnazionalmente attraverso viaggi in aereo in Nigeria, i soldi venivano abilmente occultati nei bagagli al seguito – spiega la dirigente della squadra mobile -. Il sistema utilizzaro per far arrivare ai vertici delle organizzazione criminali questi soldi, è quello dell'hawala. Il committente che ha necessita di far arrivare a un destinatario che si trova in Nigeria il denaro, si rivolge agli 'associati' che si trovano qui nel nostro territorio e chiede la possibiltà di ricevere subito dei soldi. L'associato telefona ai referenti in Nigeria, riferendo di aver ricevuto la somma dal committente e quindi, su base fiduciaria, il referente in Nigeria, lo dà al destinatario. I soldi anticipati dall'hawaladar nigeriano, gli vengono poi restituiti dall'hawaladar che si trova in Italia, in seguito dei viaggi che vengono effettuati”. 

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