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Colpo al clan Cesarano: 20 ordinanze di custodia cautelare

Vasta operazione anticamorra del gruppo della Guardia di finanza di Torre Annunziata (Napoli), che coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea ha eseguito venti misure cautelari nei confronti di 20 persone ritenute dagli investigatori appartenenti al clan Cesarano di Castellammare di Stabia (Napoli). Gli inquirenti contestano agli indagati i reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Lo scorso maggio un'operazione dei carabinieri di Torre Annunziata e della Guardia di finanza di Castellammare di Stabia – coordinati dalla DDA di Napoli – aveva portato in manette 7 elementi di spicco del clan Cesarano di Castellammare. I sette erano responsabili di estorsione e lesioni personali – con l'aggravante delle finalità e del metodo mafioso – perpetrate ai danni di imprenditori operanti nel “mercato dei fiori”, attivo tra i comuni di Castellammare di Stabia e Pompei, considerata l'area florovivaistica più importante del Sud Italia. Estorsioni e minacce ai fiorai, arrestati sette appartenenti al clan Cesarano. Gli indagati avevano appositamente creato una società di intermediazione trasporti allo scopo di avere il monopolio delle spedizioni di fiori, bulbi e vasellame. I commercianti che non pagavano venivano violentemente percossi.

Il clan

Il clan Cesarano è una associazione camorristica originaria di Ponte Persica. La più importante figura del clan fu Ferdinando Cesarano (Ponte Persica, 26 agosto 1954), alias “Nanduccio 'e Ponte Persica”, figura carismatica del panorama criminale organizzato campano della fine degli anni '70 e degli albori degli anni '80, che, in quegli anni, era uno spietato killer e capozona della Nuova Famiglia, alle dirette dipendenze di Carmine Alfieri e a stretto contatto con le più alte dignità dell'organizzazione, come Angelo Moccia, Francesco Matrone, Giuseppe Autorino, Marzio Sepe, Pasquale Galasso e Pasquale Loreto. Nella metà degli anni '80 Cesarano, oramai un boss affermato, dopo la sconfitta della Nuova Camorra Organizzata e la dissoluzione della vincente Nuova Famiglia, si stacca anch'egli dalla Nuova Famiglia e si mette in proprio. Cesarano, pluriergastolano, detenuto in carcere, al 41 bis, si è laureato in Sociologia nel 2007 ed in Giurisprudenza nel 2015. Il clan dei Cesarano risulta particolarmente operativo a Ponte Persica e Pompei, dove, in particolare, svolge attività delinquenziali quali il racket delle estorsioni, l'usura e lo spaccio di sostanze stupefacenti. I Cesarano hanno attraversato un periodo di tensione con i Matrone, a causa del controllo delle attività illecite a Scafati e dintorni. Oggi la zona di Scafati risulta interessata dalla presenza di clan locali e della zona boschese/stabiese, che avrebbero instaurato fra di loro delle alleanze, a quanto pare, labili e facili alla rottura.

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