Tre donne sono morte e 11 persone sono rimaste ferite a seguito dell’esplosione di una bomba in un popolare centro commerciale di Bogotà, in Colombia. Lo ha riferito il ministro dell’Interno Guillermo Rivera, mentre il sindaco della città Enrique Penalosa ha sostenuto che le prime indagini sembrano indicare che si tratti “di un attacco terroristico“. Il caso – fa sapere la polizia – è stato infatti affidato all’antiterrorismo.
Le vittime sono una 23enne francese che lavorava come volontaria in una scuola locale, e altre due donne di 27 e 31 anni, secondo quanto riferito da fonti ospedaliere. L’esplosione è avvenuta nel bagno delle donne al secondo piano dello shopping center “Andino“, in cui ci sono decine di negozi, ristoranti e cinema, e che sabato era molto affollato per la celebrazione della festa del papà. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che è stato informato dell’accaduto durante una visita nella città di Barranquilla, ha condannato l’attacco e annunciato di fare immediato ritorno nella capitale.
Su Twitter ha riferito di aver ordinato al generale Jorge Nieto, direttore nazionale della polizia di indagare sul caso, che è stato affidato alla divisione antiterrorismo. Al momento non ci sono ancora notizie sugli autori e la dinamica dell’attacco. Tuttavia, alla domanda dei giornalisti se il gruppo di guerriglieri “Eln” potrebbe essere responsabile, ha risposto: “Nessuna ipotesi può essere esclusa“. Lo stesso gruppo Eln, che da febbraio scorso ha avviato colloqui di pace con il governo, ha negato ogni responsabilità, esprimendo su Twitter “dolore per le vittime” e “solidarietà”.
Anche le Farc, uno dei più grandi gruppi ribelli del paese, in fase di disarmo dopo la firma di un accordo di pace con il governo l’anno scorso, ha negato il proprio coinvolgimento. “Solidarietà con le vittime di oggi a Bogotà. Un atto del genere potrebbe essere commesso solo da coloro che vogliono bloccare la strada per la pace e la riconciliazione“, ha commentato il leader delle Farc Rodrigo Londono su Twitter.