A Colleferro, erano conosciuti da molti e temuti i due fratelli Marco e Gabriele Bianchi arrestati dai carabinieri insieme altri due coetanei per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte due notti fa mentre tentava di difendere un amico dalla furia del branco. I due fratelli, esperti di Mma, uno sport da combattimento che prevede l’utilizzo delle diverse tecniche delle arti marziali, erano frequentatori dei pub di piazza Italia, zona della movida cittadina, che si trova a pochi metri dal punto dove è avvenuta l’aggressione, una piccola piazzetta nei pressi della caserma dei carabinieri. Nel luogo del pestaggio sono molti i mazzi di fiori lasciati, tra cui troneggia tristemente una maglia della Roma con la scritta “Gli eroi non muoiono mai”. Qualcuno, passando, mormora: “Tanto prima o poi il morto ci scappava”.
Violenza, droga, lusso, donne …
Hanno alle spalle precedenti per lesioni e droga. Violenti, spavaldi, sempre pronti ad attaccare briga e “spesso su di giri”, è così che vengono descritti. “Sono delle teste calde che non evitano i litigi, anzi spesso pronti a scatenare risse” nonostante Gabriele stia per diventare padre. Alessandro, un amico di Willy, affranto dal dolore precisa che: “Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi”. E poi aggiunge senza riuscire a darsi pace: “E anche gli amici non sono da meno con un altro degli arrestati ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico al bancone di un locale. La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare. Non si può morire a 21 anni in questa maniera”. Un altro ragazzo di Colleferro afferma che: “Uno degli arrestati qualche tempo fa ad Artena ha aggredito un vigile che lo invitava a mettersi la mascherina. Sono dei picchiatori”.
I due fratelli, titolari di una piccola attività commerciale di frutta e verdura, ufficialmente risultano nullatenenti. Mentre, sono molte le foto pubblicate sui social che li ritraggono in alberghi di lusso a Positano, nella campagna umbra, in barca a Palmarola. Vestiti con capi griffati, tatuati e con il sottofondo di canzoni trap che esaltano il “cash”, il lusso, le donne e la droga.
La cosa agghiacciante è che, a poche ore dalla morte del povero Willy, sulla pagina Facebook di Gabriele Bianchi è stato caricato un ultimo video, piuttosto volgare, commentato così da un utente: “E’ davvero sconcertante che manco tre ore dopo aver ucciso quel ragazzo si diverte con questi video”. Non ci sono parole.
Una spirale di odio
È tanta la rabbia degli abitanti della cittadina e non solo. Nelle ultime ore sono centinaia gli insulti e le minacce postati sui profili social degli arrestati. «Vi auguro che il Signore ricambi la vostra esistenza con la stessa cattiveria e violenza», «Che lo spirito di quel ragazzo vi perseguiti» e ancora «inutile accanirsi contro esseri spregevoli come voi»
Si è innescata, così, una spirale di odio: molti commenti incitano al linciaggio “Spero che muori male», «non meriti di stare al mondo», «fate schifo». Le minacce non risparmiano la mamma dei fratelli Bianchi, la loro famiglia e persino la compagna di Gabriele che è incinta : “è meglio che scappa”.