Tragedia a Quezzi, quartiere collinare di Genova, dove un neonato è morto in seguito a una circoncisione fatta in casa. Sulla vicenda indaga la squadra mobile. Secondo quanto si apprende, la madre e la nonna del piccolo, sono state portate in questura per essere interrogate. Sarebbero state le due donne a chiamare i sanitari del 118 che, una volta sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del neonato e chiamare la polizia.
Le indagini
Secondo quanto emerso dalle indagini, a praticare la circoncisione sul piccolo potrebbe essere stata una terza persona chiamata dalle due donne. Le indagini del caso sono coordinate dal sostituo procuratore Daniela Psichetola che, secondo quanto riportato dall'Ansa, potrebbe ipotizzare l'omicidio preterintenzionale.Gli agenti della squadra mobile, diretti dal dirigente Marco Calì, hanno iniziato il controllo dei tabulati telefonici delle due donne per risalire ai contatti avuti negli ultimi giorni.
Circoncisioni clandestine: stimate 2-3 mila l'anno
Secondo alcune stime sarebbero tra le due e le tremila l'anno le circoncisioni clandestine che vengono praticate in Italia ogni anno. L'Ansa ha raggiunto Mustafa Qaddurah, pediatra e dirigente del Centro Islamico di Roma, il quale ha spiegato che il fenomeno riguarda migliaia di bambini ogni anno e può essere risolto solo con un provvedimento nazionale che inserisca la pratica nei Lea, o comunque la garantisca a prezzi accessibili. “Pian piano il fenomeno sta venendo allo scoperto, anche per la maggiore conoscenza da parte dei medici e delle autorità – ha spiegato Qaddurah all'Ansa – ma c'è comunque una grande percentuale che non emerge. Ai bambini che muoiono si aggiungono, e sono centinaia ogni anno, che arrivano al pronto soccorso con malformazioni o infezioni causate dalla pratica che spesso portano a danni permanenti”.