No alla cancellazione dell’ergastolo per Cesare Battisti. A deciderlo è la Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), accusato di quattro omicidi compiuti (due materialmente) alla fine degli anni Settanta, contro l’ordinanza con cui lo scorso 17 maggio, la Corte di Assise di appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dell’ergastolo in quella di trent’anni di reclusione.
“Le questioni sollevate con il ricorso — si legge in una nota della Suprema Corte — concernevano la persistente efficacia dell’accordo di commutazione della pena stipulato tra le Autorità italiane e brasiliane, in vista dell’estradizione dal Brasile, poi non avvenuta, nonché la legittimità della procedura culminata nell’espulsione del condannato dalla Bolivia. La Corte di Cassazione ha ritenuto corretta la decisione del Corte di assise di appello”.
Cesare Battisti è stato arrestato, dopo anni di latitanza all’estero, all’inizio di quest’anno in Bolivia e poi trasferito in Italia, dove sconta l’ergastolo nel carcere di Oristano.