La polizia scientifica ha proseguito fino a notte fonda le indagini nella villa di Palagonia, dove una coppia di coniugi è stata brutalmente uccisa nel corso di una rapina. L’uomo, Vittorio Solano di 68 anni sarebbe stato sgozzato mentre la moglie Mercedz Ibaniz di 70, è stata lanciata dal balcone. Secondo le autorità il responsabile è un giovane ivoriano, Mamadou Kamara, dall’8 giugno ospite della Cara di Mineo e fermato ieri dalla polizia di Stato.
Al momento del fermo gli agenti hanno trovato il ragazzo in possesso di oggetti tecnologici rubati e sui vestiti diverse tracce di sangue. I vicini delle vittime raccontano che i due erano rientrati da una decina d’anni dalla Germania, dove entrambi lavoravano, e nel paese erano conosciuti come una famiglia “assolutamente tranquilla”.
“E’ anche colpa dello Strato se i miei genitori sono stati uccisi – commenta tra rabbia e sgomento la figlia della coppia – perché permette a questi migranti di venire qui da noi e di fargli fare quello che vogliono, anche rapinare e uccidere”.
Mamadou Kamara, originario della Costa d’Avorio, stava passando i controlli per rientrare nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, quando è stato fermato dalla polizia per le consuete verifiche. Nel suo borsone sono stati trovati diversi oggetti come un pc portatile, una telecamera e alcuni telefonini. Proprio i controlli sui cellulari rubati, di cui uno era intestato al signor Solano, hanno permesso agli investigatori di collegare il giovane ivoriano all’omicidio di Palagonia.