Sarà il presidente dei gip di Bergamo a fissare la data per l’udienza durante la quale verrà discussa la richiesta di rinvio a giudizio di Massimo Bossetti, il muratore accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, depositata dalla Procura di Bergamo. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri contesta a Bossetti, in carcere dal 16 giugno del 2014, l’omicidio volontario aggravato e la calunnia. Per l’omicidio le aggravanti sono l’aver “adoperato sevizie e aver agito con crudeltà, l’aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”.
La presunta calunnia è ai danni di Massimo Maggioni, uno dei colleghi del cantiere di Palazzago dove lavorava all’epoca del delitto. Infatti in uno degli interrogatori, per sviare i sospetti su di lui, Bossetti avrebbe cercato di indirizzare gli investigatori a sospettare dell’uomo. A rendere la posizione del muratore di Mapello ancora più difficili ci sarebbero anche le dichiarazioni che lo stesso avrebbe fatto a un altro detenuto durante un’ora d’aria nel carcere di Bergamo.
La testimonianza dell’uomo è stata verbalizzata il 12 dicembre 2014 e, a quanto sembra, Bossetti avrebbe dichiarato di averle “fatto ‘cose’, ma non l’ho violentata. Quando siamo arrivati a Chignolo l’ho presa in spalla come un sacco di cemento, il mio complice faceva da palo”. La piccola Yara scomparve da Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010, e fu trovata uccisa tre mesi dopo in un campo a Chignolo d’Isola, a pochi chilometri dalla sua casa.