La notte del 31 dicembre 2008, Nicola Sarpa, 24 anni, è stato colpito alla testa da un proiettile mentre si era affacciato al balcone della sua abitazione in Vico Lungo Trinità degli Spagnoli, per chiamare il fratello di 8 anni, che era in cortile a giocare, per farlo rientrare a casa.
Vennero sparati sei proiettili da quattro armi diverse. Poco dopo, Manuela Terracciano si era costituita nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La giovane, all’epoca 22enne, figlia di un boss della camorra, era stata già individuata dagli inquirenti e ricercata per aver sparato il colpo di pistola che aveva ucciso Nicola.
Gli Avvocati della Famiglia Sarpa
La Terracciano è nullatenente e di conseguenza le spese processuali che ammontano a quasi 17mila euro sono a carico della famiglia della vittima. La notizia è stata resa nota dall’Avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori.
Oggi, è stata addebitata la cartella esattoriale, con richiesta perentoria del pagamento di 18.600,89 euro alla famiglia Sarpa che ha un’unica colpa, come affermano gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, cioè quella di : “essersi costituita parte civile nel processo contro Emanuela Terracciano, all’epoca 22enne, figlia del defunto boss Salvatore detto “‘o niron” , condannata nel procedimento penale in via definitiva a 8 anni di reclusione, al risarcimento in sede civile di oltre 626mila euro e al pagamento delle spese processuali.” Continua Angelo Pisani : “Ma è nullatenente e a rispondere in solido ora è la famiglia”. Pisani auspica in un intervento del Presidente della Repubblica e in una revisione della normativa anche fiscale che, precisa, “si sta rivelando una beffa per le vittime della criminalità”.