Nuova svolta sul caso Marò. Come già preannunciato nei primi giorni del mese di maggio e dopo che l’ultima soluzione diplomatica è saltata, l’Italia ha deciso di attivare l’arbitrato internazionale, sul caso dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. “La decisione – si legge sul sito del ministero degli Affari esteri – che il Parlamento aveva sollecitato, è stata presa a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l’India e di fronte all’impossibilità di pervenire a una soluzione della controversia. L’Italia chiederà immediatamente l’applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in Patria di Girone nelle more dell’iter della procedura arbitrale. Da parte italiana, vi sarà un impegno a tutto campo per far valere con la massima determinazione le ragioni a fondamento della nota posizione italiana sulla giurisdizione e sull’immunità. Obiettivo è la conclusione positiva della vicenda, protrattasi sin troppo a lungo, dei nostri due Marò ai quali il governo rinnova la sua vicinanza. Il governo nelle ore precedenti l’attivazione dell’arbitrato ha informato della decisione i Presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati”.
I Presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa della Camera e del Senato, Fabrizio Cicchitto, Elio Vito, Pier Ferdinando Casini e Nicola Latorre hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Esprimiamo apprezzamento per la decisione del Governo di attivare, come richiesto da tempo dal Parlamento, la procedura dell’arbitrato internazionale per la risoluzione con l’India della vicenda dei Fucilieri di Marina, attivazione della quale eravamo stati informati nelle ore precedenti. Ora è il momento dell’unità delle Istituzioni e del Paese per vedere finalmente affermati, secondo le norme del diritto nazionale ed internazionale, l’innocenza e i diritti dei Marò e dell’Italia, dopo oltre tre anni di ingiusta detenzione. A Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rinnoviamo a nome nostro personale e delle intere Commissioni che rappresentiamo, i sentimenti di vicinanza e solidarietà che abbiamo più volte manifestato”.