Multa da 678 milioni di euro per case automobilistiche e società finanziarie responsabili di aver messo in piedi un cartello per la vendita di automobili tramite finanziamenti. Lo ha deciso l'Antitrust che ha accertato l'esistenza di “un'intesa restrittiva della concorrenza, tra il 2003 e il 2017, funzionale ad alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato della vendita di automobili dei gruppi di appartenenza attraverso finanziamenti erogati dalle rispettive captive banks”.
Le case coinvolte
Le sanzioni sono state comminate a Banca PSA Italia, Banque PSA Finance, Santander Consumer Bank, BMW Bank, BMW, Daimler, Merceds Benz Financial Services Italia, FCA Bank, FCA Italy, CA Consumer Finance, FCE Bank Plc., Ford Motor Company, General Motor Financial Italia, General Motors Company, RCI Banque, Renault S.A., Toyota Financial Services Plc., Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank GmbH, Volkswagen AG., nonché le associazioni di categoria Assofin ed Assilea.
Il cartello
“In un’ottica di collaborazione tra case concorrenti (…tutto il mondo è paese…), ti chiederei se puoi rispondere alle seguenti domande: a) ci sono campagne in essere per l’anno 2004? Ci sono dei contributi a carico dei concessionari su alcune campagne? E se si è calcolato con % o flat? b) qual è il regime dei valori residui nel leasing? Sono differenziati per modello/motorizzazione? c) C’è un buy back obbligatorio a carico dei vostri concessionari?”. Così si legge in una mail del gennaio 2004 inviata da Bmw Bank a Mercedes Fs, le società finanziarie delle due case automobilistiche tedesche, riportata dall’Agcm nel testo del provvedimento dell’Antitrust.
In pratica, come documentato da un fitto carteggio durato una quindicina d’anni tra le “finanziarie” che fanno capo alle maggiori case automobilistiche, l'Antitrust ha dimostrato che le società coinvolte si erano scambiate tutta una serie di informazioni sensibili su quantità e prezzi delle vetture in vendita al fine di concordare il tasso e le condizioni da offrire.
In tal modo, evidenzia Antitrus, si è formato un vero e proprio “cartello” – in economia, un accordo tra le parti che limita o elimina la concorrenza – alterando di fatto il mercato e la libera scelta del consumatore ed eliminando una sana concorrenza sulle modalità di finanziamento. Tutto questo nell’ambito, e con l’ausilio, delle associazioni di categoria Assilea e Assofin, riporta Leggo.it.