Una colonna di fumo nero e pestilenziale si è levata da un capannone di Corteolona, nella parte del vecchio abitato di Genzone, nel pavese, lungo la strada provinciale 31. L'area, di circa 2000 metri quadrati, sarebbe in disuso da tempo ma, secondo quanto riferito dai residenti, negli ultimi tempi ci sarebbe stato un continuo via vai di camion, visti entrare e uscire dal capanno scaricando materiali. Ad andare in fumo, per cause ancora ignote, sarebbero stati diversi materiali, tra i quali plastica, pneumatici e altri: i Vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente, impiegando compelssivamente 6 mezzi (3 da Pavia, 2 da Lodi e 1 da Milano). La densa nube di fumo, secondo gli esperti, si starebbe dirigendo sul Basso pavese, in particolare tra Belgioioso e Miradolo Terme, viaggiando anche verso il lodigiano. I sindaci dei più vicini comuni hanno raccomandato ai cittadini di non uscire di casa.
Cento evacuati
Il timore delle autorità è la presenza di sostanze tossiche all'interno della nube: sul posto, oltre ai pompieri, sono intervenuti i Carabinieri e l'Arpa, per valutare il potenziale rischio ambientale portato dal fumo sviluppatosi dall'incendio il quale, secondo gli inquirenti, potrebbe anche essere di natura dolosa. Il campionatore dei tecnici Arpa è stato piazzato nella zona di Casina San Giuseppe, in zona Inverno e Monteleone, dove un centinaio di persone sono state costrette a evacuare dalle proprie abitazioni in via precauzionale, essendo la zona quella maggiormente investita dalla coltre della nube. I Vigili del fuoco, inoltre, starebbero riscontrando alcune difficoltà nell'approvvigionamento dell'acqua, vedendosi costretti a reperirla nel vecchio abitato di Corteolona.
Indagini sul capanno
Nel comune del piccolo centro del pavese, intanto, il sindaco ha riunito i colleghi dei centri vicini e i vari addetti alla sicurezza ambientale per una riunione d'urgenza, allo scopo non solo di appurare le cause dell'incendio ma di identificare la natura del capannone bruciato del quale, secondo quanto riportato, non sarebbero stati finora ritrovati documenti di legge relativi, né alla struttura né al contenuto. Il capanno, come detto, risultava abbandonato anche se diversi residenti avrebbero assistito al viavai di camion al suo interno. Su quali materiali fossero custoditi all'interno non c'è ancora chiarezza: le preoccupazioni, appunto, riguardano la probabile presenza di sostanze tossiche presenti nella nube di fumo, dovuta alla combustione della plastica. Gli interventi dei Vigili del fuoco stanno richiedendo diverse ore, in una situazione che ricorda molto da vicino l'incendio alla Eco X di Pomezia, nel maggio scorso.