I Carabinieri di Caserta hanno effettuato un blitz contro contro il clan dei Casalesi. Dalle indagini è emerso, infatti, che la cosca mafiosa gestiva direttamente una piattaforma online di poker. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Casal di Principe e dal nucleo investigativo di Caserta sulla fazione Venosa-Schiavone del clan malavitoso, ha evidenziato come il nuovo business consista nell’imposizione “della tangente sui gestori delle piazze di spaccio”. A riferirlo è il procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli.
Provvedimenti in sette province
Nelle prime ore della mattinata di oggi, nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro, i Carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 46 indagati.
Resta il nodo del controllo monopolistico delle piattaforme di gioco d’azzardo on line attraverso le quali vengono pagati gli stipendi ai detenuti al carcere duro. “Le famiglie dei capi-camorra continuano ad avere un tenore di vita molto elevato. Dobbiamo tagliare queste fonti di finanziamento”, ha aggiunto Borrelli.
Dall’inchiesta emerso anche che la figlia del reggente del gruppo Venosta, Mary, aveva la gestione diretta del profilo di amministratore della piattaforma web denominata “Dgb poker“. “Questo assicurava al gruppo criminale un duplice tipo di proventi, quelli del gioco e quello dell’imposizione estorsiva”, ha commentato il procuratore Giovanni Colangelo. In carcere anche Walter Schiavone, uno dei figli del boss Francesco, detto “Sandokan”.
Provvedimento nel carcere di Parma
Parma è coinvolta per la notifica di un provvedimento giudiziario a un recluso del penitenziario di via Burla. Anche lui, come gli altri 45 raggiunti dal provvedimento, sarebbe responsabile, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e commessi per agevolare il clan dei Casalesi.