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Brucia la Sacra di San Michele: nessun ferito

Come nelle scene finali del film che, nel lontano 1986, mostrava l'abbazia benedettina visitata da frate Guglielmo da Baskerville in fiamme, la Sacra di San Michele, in Val di Susa, è stata avvolta da un incendio di grandi proporzioni che ha bruciato il tetto del monastero, sede dei padri rosminiani. Nell'impervia abbazia, che fu potenziale set (poi scartato) della pellicola “Il nome della rosa”, di Jean-Jacques Annaud, erano in corso dei lavori di ristrutturazione: secondo quanto riportato, l'allarme è scattato attorno alle ore 21, con l'intervento immediato da parte di otto squadre dei Vigili del fuoco, i quali hanno prontamente evacuato i monaci presenti all'interno del monastero, al momento tre. Sulle cause scatenanti del rogo non vi è ancora chiarezza anche se, al momento, l'ipotesi più accreditata è quella di un corto circuito.

Accertamenti in corso

Anche a proposito dell'entità dei danni non vi sono certezze: le fiamme dell'incendio, innalzatesi a tal punto da essere visibili anche da grande distanza, hanno sicuramente causato importanti lesioni al tetto della Sacra, fortunamente senza provocare feriti. A ogni modo, sul posto sono intervenute un'ambulanza e una volante dei Carabinieri, giunta all'abbazia per i primi rilevamenti: il rogo, nonostante abbia richiesto un prolungato lavoro da parte dei pompieri, è ora sotto controllo, il che consentirà agli investigatori di capire meglio cosa possa aver provocato il disastro al tetto del mastodontico edificio. La Sacra di San Michele rappresenta uno dei più importanti luoghi legati al culto dell'Arcangelo Gabriele in Europa e, ogni anno, sono centinaia di migliaia i turisti che vanno a visitarla.

Un gioiello famoso

Edificata nel X-XI secolo, a livello “mediatico” l'abbazia è nota soprattuto per aver fatto da ispirazione al fortunatissimo romanzo di Umberto Eco: idealmente, è fra mura come queste che si sono svolte le indagini del frate francescano Guglielmo da Baskerville, impersonato da Sean Connery nel film, e del suo novizio Adso da Melk (Christian Slater). Ma la fortuna cinematografica non è certamente il solo elemento chiave per comprendere l'importanza della Sacra di San Michele: qui, infatti, sono sepolti alcuni membri della famiglia reale di Casa Savoia. Molto famosa, inoltre, la statua di San Michele Arcangelo creata dallo scultore altoatesino Paul dë Doss-Moroder, e lo Scalone dei Morti con il Portale dello Zodiaca, oltre alla ben nota Torre della Bell'Alda e il cosiddetto “museo del quotidiano”, dove sono raccolti utensili da cucina e da seminatura Da non dimenticare, infine 10 mila volumi. Ospita anche il museo del quotidiano, che raccoglie oggetti d'uso di altri tempi, una biblioteca con circa 10.000 volumi e, ancora, sepolcri, archi, portali e opere pittoriche.

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