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Bomba sotto un suv: 6 auto distrutte. E' il terzo attentato in pochi giorni

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Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere sotto un suv alla periferia di Foggia. La deflagrazione, avvenuta in zona Villaggio Artigiani, ha distrutto il veicolo e ha provocato ingenti danni ad altre sei auto parcheggiate accanto al Suv – i danni maggiori alla parte anteriore di una Range Rover, una Fiat Punto ed una Fiesta – mandando in frantumi anche i vetri di alcune finestre e balconi di abitazioni che si trovano nell'edificio sotto cui è avvenuta l'esplosione. Divelta anche la saracinesca di un locale. Il forte boato è stato avvertito in diverse altre zone della città e sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli agenti delle volanti della questura di Foggia. 

Inchiesta “decima azione”

Il proprietario della Range Rover semidistrutta dall’attentato dinamitardo è un dirigente di una Rsa (residenza sanitaria assistenziale), che denunciò per estorsione due presunti mafiosi foggiani nell’ambito dell’inchiesta denominata “decima azione” che, nel novembre del 2018, portò all’arresto di 30 persone tra presunti affiliati e vertici della criminalità organizzata foggiana, per le quali è attualmente in corso il processo. Lo scrive lagazzettadelmezzogiorno.it. Nello specifico, l’uomo denunciò di essere stato vittima di una estorsione da parte dei due uomini che volevano imporgli l’assunzione nella Rsa di una persona da loro indicata. Stando a quanto riferito da alcuni residenti di via D’Aragona non sarebbe la prima volta che la vittima subisce danni e scopo intimidatorio all’autovettura. A quanto si è appreso, l'uomo – ascoltato stanotte dagli investigatori – avrebbe dichiarato di non sapere cosa ci sia dietro l’attentato.

La testimonianza

“Eravamo in casa abbiamo sentito questo boato fortissimo che ha fatto tremare tre palazzine”. E' quanto ha dichiarato Antonio un residente del complesso di palazzine in via D’Aragona al Gazzettino del Mezzogiorno. “Pensavamo ad una fuga di gas o qualcosa di simile. E invece siamo usciti sul balcone e abbiamo visto del fumo – prosegue Antonio – Ci siamo accorti di quanto era accaduto. A causa della bomba si è spaccato il parabrezza della mia macchina”. L’uomo ha raccontato che immediatamente prima della esplosione stava uscendo di casa con la sua bambina di sette mesi, ma che fortunatamente ha rinunciato perché la piccola ha avvertito un malore. “Altrimenti – racconta – l’esplosione ci avrebbe colpiti in pieno”. 

I precedenti

Dall'inizio dell'anno questo è il terzo attentato messo a segno in città: nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio due bar erano stati incendiati. Lo scorso 2 gennaio sera, invece, sempre alla periferia di Foggia è stato ucciso un uomo di 53 anni, Roberto D'Angelo freddato in viale Candelaro, mentre era a bordo della sua automobile da killer che si sono affiancati su una motocicletta e gli hanno sparato due colpi alla nuca. D'Angelo era un commerciante di auto con lontani precedenti per reati contro il patrimonio e nel 2016 era stato vittima di un'intimidazione: fu vittima di un pestaggio da parte di quattro malviventi che cercavano di estorcere 80mila euro a suo nipote, titolare di un autoparco. D'Angelo si trovava per caso nell'autoparco quando i malviventi arrivarono e spararono anche alcuni colpi di pistola, uccidendo il cane da guardia del nipote di D'Angelo. L'episodio, secondo gli investigatori, non è collegato all'omicidio.

Milena Castigli: