Caos nel Mediterraneo, dove le Forze armate della Libia avrebbero fatto irruzione sulla nave Nivin, bloccata da giorni nel porto di Misurata con 79 migranti a bordo. A riportare il blitz, il quale sarebbe avvenuto attorno alle ore 11.40, è stata l'ong Mediterranea, attiva davanti alle coste libiche con la motonave “Mare Jonio”: stando a quanto riferito, sulla Nivin si sarebbe assitito a episodi di violenza, con “persone ferite in ospedale e altre ricondotte a forza nei centri libici”. La stessa ong ha invitato Italia e Unione europea all'attenzione, poiché “si assumano responsabilità delle loro scelte politiche”. Nel comunicato, Mediterranea conclude dicendo di voler “conoscere la sorte di ciascuno dei profughi”. La Nivin è ferma a Misurata da una decina di giorni in porto, per il rifiuto dei migranti di scendere a terra.
Nessuna notizia
Per il momento le informazioni più dettagliate sono arrivate proprio da Mediterranea, la quale ha riferito del presunto blitz a bordo della Nivin, riferendo che “dalle 11.41 non si hanno notizie dei profughi a bordo, ci arrivano notizie di violenze con persone ferite in ospedale e altre ricondotte a forza nei centri libici. Italia ed Unione europea non permettano violenza su persone che lottano per non essere ancora torturate”. Fonti dell'Unhcr, invece, hanno parlato di almeno 5 migranti rimasti feriti nel corso dell'operazione, con le forze di sicurezza che hanno sparato proiettili di gomma contro il gruppo di 79 persone, asserragliato sul ponte dello scafo ancorato a Misurata perché, come ammonito da Amnesty International alcuni giorni fa, se dovessero scendere rischierebbero di essere rinchiusi forzatamente nei centri sulla costa e sottoposti a torture.
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