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Blitz antiterrorismo a Melbourne: tre arresti

Progettavano un attentato di enormi dimensioni i tre presunti terroristi tratti in arresto a Melbounre, in Australia, dove la Polizia ha provveduto ai fermi al termine di un'indagine che ha visto più di un blitz delle Forze dell'ordine nella zona nord-occidentale della città. Al momento non è noto se gli arresti siano in qualche modo connessi con le azioni di Hassan Khalif Shire Ali, l'attentatore somalo di 30 anni che una decina di giorni fa, a Bourke Street, aveva ucciso a coltellate il ristoratore italiano Sisto Malaspina. Secondo le Forze dell'ordine, il gruppo fermato sarebbe affiliato al sedicente Stato islamico e che, nell'ultima settimana (ossia subito dopo l'aggressione omicida di Khalif) abbia acquisito più forze.

Gli arrestati

Secondo quanto spiegato dal commissario Graham Asthon, le indagini che hanno portato all'arresto del gruppo di presunti terroristi sarebbero in corso da marzo scorso, con una particolare attenzione alla rete dei tre uomini già a partire dall'inizio del 2017. Si tratta di cittadini australiani di origine turca, ora detenuti a Melbourne: uno di loro, di 30 anni, proviene da Dallas, un 26enne è residente a Campbellfield e un altro, il più giovane (21 anni), è di Greenvale. I mandati di arresto sono stati eseguiti in momenti e luoghi diversi e, a quanto pare, anche un quarto individuo sarebbe stato cercato in località Coolarooo: secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, i tre uomini (due dei quali parenti) stavano progettando un attentato a Melbourne, con il quale uccidere il maggior numero possibile di persone.

Possibili obiettivi

Stando alle parole del commissario Ashton in conferenza stampa, “nell'ultima settimana tali intenzioni si sono intensificate”. E ancora, il capo della Polizia ha specificato che, nonostante al momento non ci fosse un luogo specifico dove allestire l'attentato, “dal nostro punto di vista c'era un orientamento verso un luogo affollato per uccidere il numero massimo di persone possibili”. Ashton ha spiegato che, con l'approssimarsi del Natale, “ci sono molti raduni di massa e luoghi affollati”, tutti potenziali obiettivi dei presunti terroristi. Il capo del dipartimento antiterrorismo di Victoria, Ross Guenther, ha spiegato che negli ultimi giorni gli uomini stavano tentando di acquistare almeno un fucile semiautomatico. Ai tre uomini, era stato di recente revocato il passaporto per il sospetto che potessero recarsi presso zone di conflitto, o comunque dove agiscono cellule dell'Isis.

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