Categories: Cronaca

Bimbo ucciso a Cardito: ecco cosa ha scatenato la furia dell'uomo

Logo Interris - Bimbo ucciso a Cardito: ecco cosa ha scatenato la furia dell'uomo

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Bimbo ucciso a Cardito: ecco cosa ha scatenato la furia dell'uomo

Avevano rotto la sponda del lettino appena comprato mentre stavano giocando. Sarebbe questa la motivazione che ha portato Tony Essoubti Badre, il 24enne di Cardito (Napoli), fermato per omicidio volontario e tentato omicidio, a picchiare fino a causarne la morte, il piccolo Giuseppe, di soli 7 anni, e a ferire gravemente la sorellina di 8, figli della compagna. L'uomo, come riportano molti media, avrebbe confessato alla fine di un lungo interrogatorio. I piccoli, avrebbe ancora dichiarato, sarebbero stati colpiti con calci e pugni

Pm ascoltano la psicologa della bambina

Nel frattempo, il pm della procura del tribunale di Napoli Nord, titolare dell'indagine sulla tragedia familiare di Cardito, si è recato all'ospedale Santobono di Napoli per incontrare la psicologa che nella giornata di lunedì ha avuto un colloquio con la sorellina del piccolo deceduto. I racconti della piccola sono considerati fondamentali per chiarire la dinamica dell'accaduto. Dalle dichiarazioni della bambina, si dovrà cercare di capire se la causa del pestaggio è stata proprio la rottura della sponda del lettino appena comprato, fatto che si sarebbe verificato nella serata di sabato, dunque molto prima dell'aggressione mortale che è avvunta la domenica. 

Migliorano le condizioni della piccola

“Il quadro clinico della bambina è in netto miglioramento, è ricoverata in attesa che si sgonfi l'edema sul volto”, ha spiegato il primario di otorinolaringoiatria, il dottor Nicola Mansi, che nella giornata di lunedì ha operato la piccola. “L'operazione – ha spiegato il primario – si è resa necessaria per un taglio lacerocontuso al padiglione auricolare destro. La piccola non correva il pericolo di perdere l'udito ma era necessario ricostruire la parte ferita. Il taglio non era però da lama, ma era stato provocato dalle percosse“. 

 

Manuela Petrini: