E’ giallo sul bambino di 8 anni trovato morto ieri nel ragusano: nessun’ipotesi è stata esclusa dalla Procura della città siciliana. Il corpo del piccolo Andrea Loris Stival è stato rinvenuto ieri in un canalone in cemento, profondo due metri e mezzo, che costeggia un vecchio mulino abbandonato di Santa Croce di Camerina, vicino Scoglitti.
Un buco di 4 ore è il primo dei misteri che gli inquirenti dovranno analizzare e approfondire, per cercare di trovare una spiegazione della tragedia avvenuta ieri in Sicilia. Il bimbo, infatti, era stato accompagnato dalla madre a scuola, una casalinga 25enne con un altro figlio piccolo: la donna lo aveva lasciato a 10-20 metri dall’entrata. Ma il bimbo, in classe, non è mai arrivato: a dendunciarne la scomparsa è stata proprio la madre quando, all’uscita dalle lezioni, quattro ore più tardi, è andata a riprenderlo.
Subito dopo la denuncia è scattata una gigantesca ricerca, che ha coinvolto investigatori, ma anche volontari, protezione civile, cittadini del borgo e conoscenti. “Tutto il paese lo ha cercato”, ha detto ieri il sindaco, Franca Iurato. A trovare il corpo senza vita del bambino, poco prima delle 17, è stato un cacciatore uscito di casa sollecitato dalla moglie a partecipare alle ricerche.
Il corpo del piccolo era in un canneto distante 4 chilometri dalla scuola: “Mi sono affacciato su un canalone tra le canne – ha raccontato Orazio Fidone, evidentemente sconvolto – e ho visto il cadavere. Ho gridato prima a squarciagola e poi ho telefonato ai carabinieri: erano le 16:55. Nel frattempo è arrivata un’auto della polizia. Se avessi potuto dargli la mia vita – dice – lo avrei fatto”.
Una volta accertata la morte del bambino, è stato avvertito anche il padre, un’autotrasportatore che ieri lavorava nei pressi di Roma: in un primo momento, sperando in una fuga innocente e quindi in un lieto fine, la famiglia aveva evitato di allarmare l’uomo.
“Al momento, non può essere escluso alcun tipo di ipotesi – hanno spiegato i portavoce di carabinieri e polizia di Stato, confermando che oggi, per chiarire la causa del decesso, sarà “disposta l’autopsia sul corpo del bambino, così come richiesto dalla Procura di Ragusa”. Inoltre, ha spiegato il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, sul corpo del bambino “non è stata trovata alcuna traccia di sangue”.
“Stiamo lavorando a tutto campo – ha aggiunto Petralia – non tralasciamo alcuna pista, ma per avere certezze occorrerà un esame medico legale attento dopo che tra alcune ore il corpo sarà rimosso”. Certo, osserva il magistrato, “non è impossibile, ma sembra difficile pensare che abbia percorso quattro chilometri a piedi e sia andato lì, in quel posto, da solo”.
Al vaglio degli inquirenti ragusani, al momento, c’è la testimonianza di una donna che, secondo indiscrezioni, avrebbe riferito di aver visto il piccolo Andrea alle 9,10 di ieri. Il bambino corrisponderebbe, secondo la descrizione della donna, ai vestiti con i quali è stato ritrovato senza vita. Secondo quanto riferito dalla testimone, a quell’ora Andrea non aveva lo zainetto ed era poco lontano dalla scuola che frequentava: la donna potrebbe essere stata l’ultima ad aver visto il piccolo prima della definitiva scomparsa.