Novità nelle indagini sulla vicenda del bambino di quattro anni morto ieri in una piscina di Mirabilandia, il parco divertimenti di Ravenna, in Emilia Romagna. La mamma è stata indagata a piede libero per omicidio colposo in cooperazione. Inizialmente, la donna era stata sentita come testimone, ma la sua audizione è stata interrotta alla luce degli eventuali profili penali che stavano emergendo.
Il caso
La tragedia si è consumata nel pomeriggio di mercoledì 19 giugno all'interno del Mirabeach, la zona delle piscine del parco divertimenti. Intorno alle 15.30, gli addetti al salvataggio hanno notato il piccolo a faccia in giù nell'acqua di una piscina per bambini. Inutili i tentativi di rianimarlo, eseguiti anche dagli operatori del 118 intervenuti sul posto sia con l'ambulanza che con l'elisoccorso. Il bimbo è deceduto prima dell'arrivo all'Ospedale di Ravenna. Secondo quanto riscotruito dai carabinieri, coordinati dal Procuratore capo Alessandro Mancini, il bimbo accompagnato dalla madre, si trovava in una piscina per bimbi vicino a uno scivolo, quando la donna gli avrebbe detto di attendere qualche istante fermo. A questo punto, il piccolo, forse attratto da qualche animazione, ha raggiunto una piscina di un metro e dieci di profonditàdove poi si è tuffato o è caduto.
Le indagini
Fin dalle prime ore della mattina, gli inquirenti hanno passato al vaglio i filmati delle telecamere di sicurezza che puntano sulla zona dell'incidente, già acquisiti dalla magistratura, per ricostruire l'esatta dinamica della tragedia. Successivamente la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in cooperazione ed è stata disposta l'autopsia sul corpo del piccolo. Il Procuratore Alessandro Mancini, raggiunto dall'ansa, ha spiegato che alle verifiche stanno contribuendo anche i tecnici della Medicina del Lavoro dell'Ausl che potrebbe fare pensare che siano in corso accertamenti anche sulle condizioni di sicurezza di Mirabeach.