Continua la maxi operazione contro il terrorismo messa in atto dal governo del Bangladesh che, in poco meno di una settimana, ha fatto scattare le manette ai polsi di 5.320 persone, inclusi anche alcuni militanti islamisti. Il blitz è una risposta alla recente scia di omicidi – tra le vittime ci sono soprattutto rappresentanti delle minoranze etniche e religiose – che si sono verificati recentemente nel Paese.
I vertici delle forze dell’ordine hanno dato il via alle operazioni cinque giorni dopo che il sedicente Stato Islamico aveva rivendicato l’uccisione di un uomo cattolico, Sunil Gomez di 71 anni, sgozzato lo scorso 5 giugno mentre si trovava nel suo negozio di Bonpara, nella diocesi di Rajshahi. Inoltre, lo stesso giorno, a Chittagong, nel sud est del Paese, alcuni estremisti hanno aperto il fuoco, uccidendola davanti al figlio, contro la moglie di un noto sovraintende della polizia impegnato nella lotta contro il terrorismo.
Sono mesi che in Bangladesh, si susseguono uccisioni di matrice islamica: blogger, insegnanti, e membri della comunità lgbt vengono molto spesso presi di mira a causa delle loro idee considerate troppo liberali. La popolazione, come ha riferito Asianews, ha accolto in modo positivo la maxi-operazione della polizia, anche se qualcuno la considera un potenziale pericolo ance per i non criminali. “Questi arresti di massa possono essere un pericolo anche per persone innocenti – ha affermato Sultan Kamal, attivista per i diritti umani -. La polizia dovrebbe essere più prudente con i fermi, ma in ogni caso accolgo questo giro di vite contro i terroristi”.