E’ stata arrestata la madre di sette degli otto bambini uccisi a Cairns, nel nordest dell’Australia: dopo il tragico sequestro di Sidney, il Paese si è svegliato nuovamente sotto shock oggi. Otto bimbi, dai 18 mesi ai 15 anni, sono stati uccisi a coltellate: la responsabilità pende ora sulla donna, che abita in un quartiere povero di Manoora.
Una vicenda che lascia increduli: la 37enne accusata degli 8 omicidi si trova ora piantonata in ospedale, perchè ferita al collo. Ricoverata in condizioni stabili, è stata descritta dalle autorità come lucida e razionale: i cadaveri sarebbero stati scoperti dal fratello più grande di 20 anni al suo ritorno a casa. Ma le autorità, al momento, non si sbilanciano: di certo c’è solo che la madre è la sospettata numero uno per la morte degli otto bambini, di cui 7 suoi figli.
“Tutti i genitori proveranno una tristezza immensa per quello che è successo – ha detto un vicino – Questi sono giorni di dure prove per il nostro Paese. Stasera vi saranno lacrime e preghiere attraverso il nostro Paese per questi bambini”. Il detective di polizia Bruno Asnicar ha spiegato che gli investigatori stanno interrogando chiunque abbia avuto un qualsiasi coinvolgimento con la famiglia in tempi recenti. “La situazione al momento è ben controllata”, ha assicurato. L’area del crimine resterà sigillata per diversi giorni per consentire agli investigatori di operare.
Intanto familiari e amici delle vittime continuano ad arrivare sul posto, molti lasciando fiori davanti alla casa, e decine di residenti hanno partecipato a una veglia a lume di candele in un vicino parco. Il sindaco di Cairns Bob Manning ha offerto condoglianze alla famiglia e agli amici delle vittime e ha chiesto alla comunità di “essere unita e mostrare solidarietà con chi è direttamente colpito da questa tragedia, e rispetto per la polizia e le altre autorità che ora debbono continuare questo difficile lavoro”.