Una bimba di quattro anni è morta nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari per una sepsi provocata da una sospetta meningite. Lo conferma l’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia. La piccola in un primo momento era stata ricoverata all’ospedale ‘Dimiccoli’ di Barletta e poi era stata trasferita a Bari. I medici stanno accertando se l’infezione mortale alla bimba sia stata determinata da pneumococco o meningococco, diffondendosi agli organi vitali.
La bambina – a quanto si è saputo – è deceduta alle 10 dopo essere arrivata dall’ospedale di Barletta al Giovanni XXIII di Bari alle ore 8. “La bambina è arrivata – ha dichiarato all’Ansa Gaetano Petitti, dirigente medico della direzione di presidio del Giovanni XXIII – in condizioni critiche e in coma. In una situazione, quindi, già molto grave e dopo un paio di ore, purtroppo, è deceduta. Saranno eseguiti tutti gli esami necessari per verificare se si tratta o meno di un caso di meningite”.
Purtroppo l’allarme meningite non sembra cessare. Gli esperti invitano ad essere cauti e a non parlare di emergenza ma resta il fatto che i casi continuano a moltiplicarsi, in tutta la Penisola. In Abruzzo sono “molto critiche” le condizioni di una donna di 51 anni ricoverata in rianimazione a Chieti. I sanitari si sono riservati la prognosi. In questo caso sembra che la meningite non sia contagiosa, in quanto provocata da Listeria monocytogenes.
Sempre in Puglia, ad Acquaviva delle Fonti, è stato accertato il quarto caso di meningite, in questo caso provocata da pneumococco in un uomo di 50 anni le cui condizioni sono stabili. In ogni caso nessuno dei 4 casi finora registrati in Puglia è stato causato dall’agente più contagioso, il meningococco. Secondo l’Osservatorio epidemiologico regionale il numero dei casi non desta allarme perché rientra in quelli che si verificano abitualmente in questi mesi.
E tra l’influenza e i timori causati dalla meningite per quella che se non è un’emergenza è senza dubbio una psicosi abbastanza diffusa, si rischia di arrivare a situazioni limite come quella che si è verificata nei giorni scorsi al pronto soccorso di Nola e che ha provocato tante polemiche. Non meno affollati gli ambulatori medici, come conferma il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale Silverio Scotti, come pure gli ambulatori delle Asl con lunghe code per le vaccinazioni.