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BALTIMORA, DUE ARRESTI DURANTE LE PROTESTE PER LA MORTE DI UN GIOVANE NERO

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Sono due le persone che la polizia di Baltimora ha arrestato, con l’accusa di violenze e distruzione della proprietà, durante le proteste che continuano nella città dopo la morte di Freddie Gray, il 25enne afroamericano deceduto una settimana dopo essere stato arrestato. Sul corpo del giovane sono state riscontrate alcune gravi lesioni alla spina dorsale che ne hanno causato la morte. Sono circa 200 le persone che hanno sfilato di fronte alla sede del comune chiedendo “giustizia” e che venga fatta luce sull’intera vicenda. Il governatore del Maryland ha deciso di inviare i ranger, come sostegno agli agenti locali per mantenere la sicurezza in città.

Il sindaco di Baltimora, Stephanie Rawlings-Blake, ha invece avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità sulla morte di Freddie Gray. Infatti non è chiaro come Gray sia stato ferito, in quanto la polizia non ha diffuso informazioni in merito. E mentre il sindaco Rawling-Blake dichiara di comprendere “le frustrazioni della comunità”, l’avvocato della famiglia Gray ha accusato la polizia di voler tenere “segrete le circostanze della morte di Freddie fino a quando non avranno sviluppato una versione degli eventi che li assolva da ogni responsabilità”.

Il 25enne è l’ultimo di una serie di afroamericani uccisi dalla polizia statunitense sospettata dalla comunità nera americana e dalle organizzazioni dei diritti civili di avere la pistola facile e una preoccupante attitudine all’abuso di potere. Le principali manifestazioni e proteste sono iniziate lo scorso anno, nella città di Ferguson, dove gli agenti avevano ucciso un afroamericano di 18 anni, Michael Brown.

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