I carabinieri del Noe di Milano hanno sequestrato un impianto di trattamento rifiuti in provincia di Monza (comprese 600 tonnellate di rifiuti speciali) e denunciato la titolare della ditta, una 58enne milanese, per il reato di attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e violazione delle autorizzazioni in materia ambientale.
L’obbligo della rimozione dei rifiuti speciali
I carabinieri del Noe, con il supporto dei colleghi della compagnia di Desio, hanno inoltre sequestrato un autocarro, due rimorchi e 4 mezzi meccanici utilizzati per la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 2 milioni di euro. Il proprietario deve provvedere, entro le prossime settimane, al ripristino dei luoghi e alla rimozione e smaltimento dei rifiuti in eccesso. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesco De Tommasi, proseguono per accertare se e quanti rifiuti speciali abbia smaltito illegalmente l’azienda.
Il caso precedente
L’operazione fa seguito al sequestro nei mesi scorsi di una dozzina di capannoni industriali adibiti a discariche abusive. Qui sono state scoperte oltre 15mila tonnellate di rifiuti, per lo più plastici. Nell’ambito delle attività di monitoraggio i militari del Nucleo Operativo Ecologico sono arrivati all’impianto gestito dalla 58enne. Questo è regolarmente autorizzato al trattamento dei rifiuti ma comunque operativo in violazione delle norme in ambito ambientale. Nella struttura erano stipate le 600 tonnellate di rifiuti costituiti principalmente da imballaggi misti, materiali inerti, carta da macero e rottami ferrosi.