Nonostante una giornata, quella di ieri, durante la quale il governo è sembrato essersi diviso sulla questione, il ministro dei Trasporti Toninelli ha annunciato che è stato aver avviato l'iter per la revoca della concessione ad Autostrade. Il tutto mentre i soccorritori continuano a scavare e l'inchiesta aperta dalla Procura di Genova per disastro colposo e omicidio colposo plurimo inizia a muovere i primi passi: i resti del ponte Morandi infatti, ossia i due tronconi rimasti in piedi e le macerie finite nel fiume, sono stati posti sotto sequestro, con decreti emessi dalla Procura ed eseguiti dalla Polizia e dalla Guardia di finanza. Una decisione presa dai due pm Walter Cotugno e Massimo Terrile per “cristallizzare la scena del crimine” e fare in modo che, dopo la rimozione dal greto del torrente (operazione da eseguire il più presto possibile), tutto il materiale venga trasferito in un'area ad hoc per restare a disposizione degli inquirenti.
Ricerche in corso
Prosegue intanto senza sosta in due diversi punti il lavoro dei soccorritori fra i resti del Ponte Morani: i Vigili del fuoco e i loro mezzi stanno da alcune ore concentrando gli scavi presso il basamento del pilone crollato, all'altezza dell'argine sinistro del Polcevera, e vicino al blocco di ponte precipitato sulla ferrovia. E' lì che gli uomini dei soccorsi sperano di trovare le 5 persone che la Protezione civile ha annunciato come ancora mancanti all'appello, cercando di aprire un varco nei cumuli di cemento e calcinacci piovuti giù assieme al ponte. Un lavoro lungo e difficile, anche per le condizioni tuttora pericolanti del ponte e per l'immensa quantità di materiale che ancora occupa il greto del torrente, aumentando il rischio qualora dovessero verificarsi nuove piogge. Nel frattempo, l'ingegner Antonio Brencich, docente dell'Università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha spiegato che “la voce che gira è che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo, ci sono testimonianze e video che vanno in questo senso”, precisando inoltre che “la pioggia, i tuoni, l'eccesso di carico sono ipotesi fantasiose che non vanno prese neanche in considerazione”.
Il lavoro dei soccorritori
Sul lato sinistro del ponte, dove le ricerche sono attualmente concentrate, secondo i soccorritori potrebbero essersi creati dei cosiddetti “triangoli di sopravvivenza”, ossia dei punti in cui i frammenti del ponte si sarebbero disposti in modo tale da creare zone prive di detriti o altro materiale. Il lavoro di uomini e mezzi punta dunque a individuare l'eventuale presenza di tali aree, una delle poche speranze per le possibili 20 persone che ancora risultano disperse. Intanto, è stato rimosso dal bordo del lato sinistro del ponte il camion della catena di supermercati arrestato appena al di qua del baratro, diventato in questi giorni il simbolo della tragedia di Genova.