A Gerusalemme si è verificato l’ennesimo attacco di sangue. E questa volta le speranze di un dialogo con il Medioriente vanno ad allontanarsi: in maniera analoga a quanto avvenuto due settimane fa, un’auto è tornata a lanciarsi sulla folla facendo un morto e provocando un botta e risposta tra Israele e Hamas, che per mezzo del suo portavoce Sami Abu Zuri ha lodato l’attentato: “Hamas benedice la coraggiosa operazione condotta a Gerusalemme – ha affermato – e la considera come una normale reazione ai crimini israeliani a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa. Invitiamo i nostri uomini a ricorrere a tutti i mezzi possibili per porre fine a questi crimini”.
A condurre l’attacco, spiegano le autorità, è stato il residente di un quartiere di Gerusalemme Est, proprio al culmine delle tensioni. Prima che la polizia lo abbattesse era sceso dall’auto ferendo diverse persone con una sbarra di ferro.
Anche questa notte, prima dell’attacco, la Spianata delle Moschee è stata teatro di violenti scontri tra polizia e palestinesi e gli agenti, secondo quanto riferiscono fonti locali, si sarebbero eccezionalmente addentrati anche nella moschea d’Al-Aqsa.E Netanyahu è tornato a puntare il dito sulla leadership palestinese: “L’auto che si è lanciata sulla folla a Gerusalemme – ha spiegato – è conseguenza diretta dell’esaltazione ispirata dalla condotta di Abu Mazen e dei suoi alleati di Hamas. In corso c’è una battaglia per Gerusalemme, ma sono certo che a vincerla saremo noi”.