Per gli inquirenti è stata premeditata l'azione di Ousseynou Sy, il 47enne alla guida del bus da lui stesso incendiato a San Donato milanese, nonostante al suo interno ci fossero 51 bambini. Un gesto folle, messo in pratica volontariamente per vendicare i tanti morti in mare durante l'attraversamento del Mediterraneo. Lo avrebbe rivelato lui stesso, durante un primo interrogatorio con i pm, affermando che la vicenda della nave Mare Jonio è stato “l'episodio scatenante, la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Una rivelazione fatta davanti al capo del pool dell' antiterrorismo milanese Alberto Nobili e al pm Luca Poniz e che, in sostanza, conferma quanto emerso dalle testimonianze dei ragazzi scampati alla sua follia. Cinquantuno, tutti delle scuole medie, ai quali ha fatto vivere momenti di vero terrore.
Le dichiarazioni
L'obiettivo di Ousseynou era Linate, ha detto il procuratore Nobili, il quale ha poi spiegato che il 47enne “da subito cosparge l'interno del bus di benzina e intima ai professori di legare i polsi dei bambini con le fascette da elettricista, iniziando a gridare che 'Di qua non esce vivo nessuno' e a parlare dei 'bambini morti nel Mediterraneo', dando anche “la colpa a Di Maio e Salvini”. Uno dei bambini, però, è riuscito a liberarsi, a recuperare un telefono che era caduto a poca distanza e a chiamare i soccorsi assieme ad altri due compagni. Ousseynou avrebbe detto ai pm che “se non fossero intervenuti i carabinieri nessuno si sarebbe fatto male” e che la benzina e le fascette servivano “a tenere buoni i bambini”. Per quanto riguarda le armi a disposizione, avrebbe ammesso di aver avuto con sé un coltello ma sulla pistola non ha confermato le testimonianze di alcuni passeggeri che affermavano di averla vista.
Nel frattempo, accertamenti approfonditi sono in corso anche sui trascorsi dell'uomo, il quale avrebbe dei precedenti penali. Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: “Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?”. Per il procuratore di Milano, Francesco Greco (intervenuto sul luogo dei fatti), si è trattato di “un miracolo, poteva essere una strage, sono stati eccezionali i Carabinieri sia a bloccarlo che a tirare fuori tutti i bambini”.