Un folle gesto costato la vita a tre persone. Lungo l’Herrengrasse di Graz, seconda città austriaca e capoluogo della Stiria, un 26enne di origine bosniaca si è lanciato a 100 chilometri l’ora con il suo suv contro la folla. Il bilancio finale è di 3 morti e 34 feriti, di cui almeno 10 in condizioni molto gravi. Fra le vittime c’è anche un bambino di appena 7 anni. L’uomo definito dal governatore del Land, Hermann Schuetzenhoefer, “uno squilibrato”, è stato arrestato. Le autorità hanno escluso il movente terroristico, lasciando intendere che il giovane – che fa l’autista, ha due figli e in passato sembra aver commesso violenze domestiche – soffriva di psicosi, forse legate a problemi familiari. “Possiamo dire chiaramente che ha agito da solo e senza motivazioni politiche o estremistiche”, ha assicurato il capo della polizia, Josef Klamminger.
Di sicuro c’è solo che voleva compiere una strage “Alle 12 c’è stato un atroce incidente nel centro di Graz, che ha lasciato la città profondamente scossa. Un omicida ha usato la sua automobile come un’arma e ha deliberatamente messo sotto le persone. L’autore è ora agli arresti”, ha informato un comunicato del consiglio comunale di Graz. Il presidente austriaco, Heinz Fischer, si è definito “profondamente sconvolto”; anche il vescovo cittadino, Wilhelm Krautwaschl, si è detto “scioccato”, assicurando di pregare “per le vittime e tutti coloro che stanno cercando di aiutarle”. “Non ci sono spiegazioni, non ci sono scuse”, è stato il commento del governatore Schuetzenhoefer. Scampato per un pelo alla strage il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, che ha assistito all’orrore in diretta e, a bordo di uno scooter, è riuscito a schivare il suv. “Ho visto di persona una donna travolta”, ha raccontato al giornale Kleine Zeitung.
Sul posto sono arrivati quattro elicotteri e una sessantina di ambulanze mentre la rabbia e la compassione viaggiavano su Twitter, dove molti utenti hanno pubblicato un riquadro nero con la scritta “Graz porta il lutto”. Secondo il resoconto di un portavoce della polizia, il 26enne ha dapprima ucciso due persone lanciandosi con il suv verso la piazza principale, che ospitava un evento connesso al GP d’Austria, in corso nel vicino circuito di Zeltweg, nella Stiria. Qui ha travolto un tavolino all’aperto dove erano sedute molte persone. E secondo quanto riferito da un testimone al Kleine Zeitung, ha colpito in pieno il bambino che è stato scagliato contro il muro. “Stavo bevendo un cappuccino quando la gente ha cominciato a gridare. Poi si è sentito il forte rumore del motore di una macchina”, ha raccontato un altro testimone. In base a una prima ricostruzione del responsabile dell’inchiesta, Kurt Kemeter, il 26enne ha – a un certo punto – interrotto la sua folle corsa per scendere dal suv e accoltellare due persone, di cui una gravemente, e poi ha ripreso a guidare. Dopo la strage, si è costituito in un commissariato.