Una persona ĆØ stata uccisa e altre 12 ferite nel corso di un attacco a colpi di coltello, messo in atto al 'Joy City, un centro commerciale di Pechino. A compiere il gesto folle sarebbe stato un uomo, bloccato successivamente dalla polizia cinese, motivando la sua azione come una ritorsione per “torti personali” subiti: si tratta di un 35enne originario della contea di Xihua, provincia di Henan. Lo shopping center dove l'attacco ĆØ stato perpetrato, alle 13 del pomeriggio (le 6 in Italia) si trova nell'area di Xidan ed ĆØ uno dei piĆ¹ noti e frequentati della capitale cinese. La vittima ĆØ una donna, deceduta in ospedale dopo essere stata trasportata d'urgenza dai soccorritori sopraggiunti sul posto. Le altre 12 persone (3 uomini e 9 donne) sono state ricoverate ma non sarebbero in gravi condizioni.
I precedenti
La radio di Pechino, sul suo sito web, aveva nel frattempo diffuso immagini del centro commerciale subito dopo l'attacco, mostrando macchie di sangue sul pavimento e il soccorso a uno dei feriti. Un video postato su Twitter ha invece ripreso la fuga di molti clienti dal luogo dell'aggressione, i quali hanno cercato di raggiungere le uscite per sfuggire alla violenza del 35enne. I presenti hannoĀ creduto di trovarsi nel mezzo diĀ un attacco terroristico ma la successiva confessione dell'aggressore avrebbe scongiurato questa ipotesi. L'uomo ĆØ stato identificato e il suo cognome sarebbe Zhu. Episodi di questo tipo, in passato abbastanza radi in Cina, hanno subito un incremento negli ultimi anni: il fatto piĆ¹ noto risale al 2015, qunado un uomo era stato arrestato per aver ucciso a colpi di spada una donna cinese e un uomo francese, mentre nel 2014 31 persone furono uccise a coltellate in una stazione ferroviaria di Kunming. In quel caso, secondo la polizia cinese si era trattato di un attacco coordinato da alcuni ribelli della regione dello Xinjiang.