Sono cinque le vittime uccise in meno di 24 ore, in Somalia, dal gruppo di jihadisti di Al-Shabab. Ali Jaba, un portavoce dei terroristi ha infatti rivendicato in una radio locale l’assassinio di Yuusuf Hilaal, il vicepresidente del distretto di Hwadaag. Tra le vittime ci sarebbe anche il direttore del servizio Immigrazione, Mohamed Abdi Adow, e un’agente dei servizi segreti somali: martedì sera, i loro aguzzini hanno asppettato che la loro auto rimanesse imbottigliata nel traffico per poi ucciderli.
Un altro deputato era nel mirino del gruppo terroristico, si tratta di Mohamed Omar Dalxa, il quale però è riuscito a scampare all’attentato, mentre i due agenti della scorta che lo accompagnavano non sono riusciti a salvarsi. Tutti gli attentati che si sono verificati in questi mesi in Somalia, sono stati rivendicati dal gruppo di Al-Shabab. Questa ondata di uccisioni – contro i politici e gli uomini di governo – ha messo in allarme il personale delle Nazioni Unite e degli altri paesi stranieri che risiedono a Mogadiscio.
A quanto sembra, una delle cause scatenanti del fenomeno sarebbero gli ultimi scontri tra il presidente della Somalia Hassan Sheij Mohammed e il premier Abdiweli Sheikh Ahmed. Scontri che hanno causato tensioni interne al Parlamento, tanto che 140 deputati si sono riuniti per presentare una mozione di sfiducia contro il premier. L’Onu e la comunità internazionale, hanno avvertito che l’imminente sfiducia potrebbe aumentare l’instabilità del Paese stanno spingendo per favorire la riconciliazione tra le due parti.