Non è il primo e non sarà l'ultimo ad essere catturato. Si chiama Samir Bougana il foreign figter italo-marocchino arrestato in Siria dalla Polizia nell'ambito di un'indagine della procura di Brescia partita nel 2015. Nei confronti del 25enne, che ha combattuto prima con le milizie vicine ad Al Qaeda e successivamente con l'Isis, pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo.
La ricostruzione della vicenda
L'italo-marocchino aveva raggiunto i teatri di guerra nel 2013 partendo dalla Germania, dove si era trasferito e dove si era radicalizzato entrando a contatto con ambienti integralist iislamici. E sono state proprio le autorità tedesche ad inviare una segnalazione all'Antiterrorismo della Polizia: gli agenti di Berlino avevano iniziato infatti ad indagare sulla moglie di Bougana, una donna di origine turca che si era trasferita anche lei in Siria. La coppia ha avuto tre figli, nati tutti e tre durante il conflitto. Sono così partite le indagini prima della Digos di Mantova e poi di quella di Brescia, che hanno portato all'arresto di oggi. Un'operazione resa possibile grazie anche alla stretta collaborazione con l'Fbi e al contributo degli uomini dell'Aise, l'Agenzia per la sicurezza esterna, e della Farnesina: sono stati infatti gli americani a tenere i contatti con le forze curdo-siriane alle quali Bougana si era arreso ad agosto 2018.
I numeri del fenomeno nel nostro Paese
Secondo le ultime statistiche disponibili i foreign fighter legati all'Italia sono 138. La relazione che li collega al Bel Paese la nascita, il permesso di soggiorno o la residenza. Le loro mette sono: Siria, Iraq o Libia. Per l'Isis hanno dato la vita in 47, mentre altri 28 avrebbero fatto ritorno a casa. Allargando lo sguardo all'intera Europa, sarebbero invece circa 800 le persone coinvolte in qulità di foreign fighter.