Nuovo tassello nel giallo di Desirèe Mariottini, la sedicenne ritrovata a ottobre senza vita in uno stabile abbandonato di San Lorenzo, a Roma. All'alba del 14 febbraio, la Polizia di Stato ha arrestato una ventunenne del Botswana, Antonella Fauntleroy, coinvolta nella drammatica vicenda per la quale sono ancora in corso serrate indagini.
L'arresto
Le manette sono scattate nel vano lavanderia di uno stabile della borgata Finocchio, alle porte della Capitale. A eseguire l'ordine di custodia cautelare, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, coordinati dai magistrati del Gruppo Antiviolenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Nella perquisizione, effettuata contestualmente al suo arresto, sono stati sequestrati metadone e psicofarmaci. Per gli inquirenti avrebbe ceduto, in “maniera continuativa e aggravata”, sostanza stupefacente alla sedicenne anche nei giorni precedenti alla sua morte. Sarebbe stata indicata in diverse circostanze e da più testimoni come una persona che ha “aiutato” Desirèe a procurarsi ed assumere lo stupefacente all'interno dello stabile abbandonato di via Dei Lucani.
L'indagine
Dalla indagini sarebbe emerso che la 21enne era consapevole dell'età di Desiree e alcune persone presenti nello stabile di via dei Lucani l'avrebbero anche redarguita per il suo comportamento. I significativi e gravi indizi di colpevolezza a carico della ventunenne, pertanto, si inseriscono in un contesto che vede come mezzo della morte di Desirèe una severa intossicazione acuta da sostanze stupefacenti e psicofarmaci, come stabilito dalle conclusioni dell'autopsia e degli esami tossicologici. Al momento, la ragazza è rinchiusa nel carcere femminile di Rebibbia.