Sette anni e due mesi di carcere. E' questa la condanna che il ginecologo Severino Antinori dovrà scontare in base a quanto disposto dal Tribunale di Milano. Il ginecologo è accusato di lesioni aggravate e rapina di ovociti nell'ambito del processo nato dalla denuncia di una giovane infermiera spagnola.
La sentenza
Per i giudici milanesi, il ginecologo è colpevole di aver prelevato “forzosamente non meno di sei ovociti” alla donna per poi procedere all'impianto di embrioni in altri pazienti. I pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti avevano chiesto per Antinori 9 anni di reclusione, sostenendo che il ginecologo – aiutato da altre persone del suo staf, si fosse reso autore di “violenza di gruppo” ai danni della ragazza. Inoltre, in base a quanto disposto dai giudici dell'ottava sezione penale di MIlano, Antinori dovrà essere interdetto dall'esercizio della sua professione per 5 anni e sei mesi.
Le altre condanne
Inoltre l'ex segretaria di Antinori, Bruna Balduzzi, e l'anestesista, Antonino Marcianò, sono stati condannati a 5 anni e due mesi, mentre Gianni Carabetta, un conoscente del ginecologo accusato di estorsione, dovrà scontare 2 anni di reclusione.
Disposta la confisca degli embrioni sequestrati
Inoltre, i giudici del Tribunale di Milano hanno disposto la confisca degli embrioni sequestrati nel corso delle indagini che avevano portato agli arresti domiciliari Antinori. Disposto il mantenimento del sequestro, fino a sentenza definitiva, della clinica Matris.
Il caso
Il 5 aprile 2016, stando al capo di imputazione, Antinori, in concorso con l'anestesista Marciano', avrebbe trascinato per le braccia con la violenza l'infermiera spagnola sottoponendola ad anestesia “contro la sua volontà” prelevandole “non meno di sei ovociti”. Poi, “mentre la paziente era ancora sedata”, i due “si impossessavano degli ovociti prelevati, sottoponendoli a procedimento di fecondazione con l'impiego di spermatozoi di tre diversi pazienti della clinica – selezionati da tre coppie – in modo da ottenere embrioni destinati all'impianto”.