Svolta nelle indagini inerenti all'aggressione a danno di sei migranti – cinque dei quali minorenni – avvenuta la notte di Ferragosto nella spiaggia di Ciammarita a Trappeto, in provincia di Palermo. Sette persone, tra cui due donne, sono state arrestate questa mattina accusate dell'aggressione notturna, poi continuata con l'inseguimento e lo speronamento dell'automezzo che stava riportando i giovani nel centro di accoglienza a Partinico, sempre nel palermitano.
L'aggressione
Le vittime, tutte originarie del Gambia, erano state colpite con bastoni di legno e mazze di ferro mentre stavano aspettando l'educatrice che li avrebbe riportati in comunità. Una volta giunta la ragazza, le violenze non sono però terminate. Proprio a lei i sette avevano urlato: “Neri di m., dovete morire, vi ammazziamo tutti. Falli scendere che li porti in comunità tutti morti”. Uno degli aggressori aveva puntato una pistola contro i ragazzi dicendo: “Scendete, devo uccidervi tutti perché ho la pistola“. Non contenti, i facinorosi avevano anche danneggiato il furgoncino del centro accoglienza.
I nomi
I sette ora sono stati arrestati dai carabinieri. Per gli indagati (quattro sono finiti in carcere e tre ai domiciliari) l'accusa è di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell'odio etnico e razziale. Da quanto riporta TgCom 24, in carcere sarebbero finiti Antonino Rossello, 40 anni, Roberto Vitale, 33, Salvatore Vitale, 49, Emanuele Spitaleri, 37, tutti di Partinico. Ai domiciliari Valentina Mattina, 28 anni di Partinico, Giacomo Vitale, 71 di Alcamo, e Rosa Inverga, di anni 62.