Notte di violenza a Bari, dove alcuni manifestanti a un corteo antirazzismo sono stati feriti da quelli che, da una prima indagine, sarebbero risultati essere un gruppo di militanti di Casapound. Al momento, le versioni sono confuse e si parla di provocazione reciproche ma, secondo quanto riferito dall'europarlamentare di Potere al Popolo Eleonora Forenza, presente alla dimostrazione, si è trattato di un “agguato squadrista: stavamo tornando dalla manifestazione quando abbiamo incontrato una donna eritrea con un passeggino spaventata perché in via Eritrea, dove c'è la sede di Casapound, era bloccata da un gruppo di persone spaventate perché in questo quartiere non è facile avere la pelle scura. A quel punto ci siamo allontanati e ci hanno rincorso e ci hanno aggredito con cinghie e cazzottiere: una squadraccia fascista che ci ha inseguito e picchiato, tra passeggini e bambini. Eravamo inermi abbiamo cercato di scansare i colpi”.
I feriti
Il tutto sarebbe accaduto nonostante la predisposizione di un massiccio dispiegamento di Forze dell'ordine, specie nella zona attorno alla sede del movimento di estrema destra. Gli aggressori, secondo fonti investigative, sarebbero almeno cinque o sei e avrebbero agito con cinghie e tirapugni nel momento in cui alcuni manifestanti si sarebbero staccati dal corteo passando davanti al sede. Le due persone rimaste ferite hanno riportato lesioni al volto e alla testa, ed entrambe sono ricoverate in ospedale, una presso il Policlinico di Bari, l'altra nella clinica Mater Dei. Uno dei due, stando a quanto riportato, sarebbe in condizioni piuttosto serie e, all'arrivo dei soccorsi, sarebbe stato già trovato privo di sensi. I medici lo avrebbero sottoposto a una tac ed effettuato una medicazione per ricucire un taglio sul capo, per il quale ci sarebbero voluti 9 punti di sutura.
Indagini in corso
Al momento sono in corso delle indagini per ricostruire con esattezza quanto accaduto poco dopo le 23, quando è iniziata l'aggressione. I militanti di Casapound si sono difesi, dicendo di aver reagito ad alcuni insulti e provocazioni da parte di alcuni manifestanti. Un'altra versione, invece, parla dei due sulla via del rientro verso casa subito doop la fine del corteo. Intanto, sono stati circa una trentina i militanti del partito a essere identificati in Questura, i quali pare si trovassero davanti alla loro sede, in Via Eritrea, al momento dello scoppio della violenza. In cinque avrebbero partecipato materialmente al pestaggio. Proprio per scongiurare episodi di questo tipo, le autorità cittadine avevano categoricamente vietato che il corteo passasse di lì.