Sono almeno 54 le persone morte a causa dell’affondamento di un peschereccio russo nel mare di Ochotsk, al largo della penisola Kamcatcka. Altri 15 marinai risultano dispersi, mentre altri 63 membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo, ma una decina di loro è in gravi condizioni per l’ipotermia.
Il naufragio è avvenuto verso le 22.40 di mercoledì primo aprile. Il peschereccio apparteneva ad una società russa, la Maghellan, con sede nel porto di Nevesk nella regione di Sakhalin.
Nessuna richiesta di soccorso è stata lanciata dall’imbarcazione e dopo l’incidente è scattata una grande operazione di soccorso: oltre 1397 uomini e 26 navi hanno partecipato alla fase di ricerca e recupero dell’equipaggio degli uomini in mare.
Secondo le prime ricostruzioni effettuate dalle forze dell’ordine il peschereccio sarebbe affondato in soli 15 minuti, ma non sono ancora chiare le cause che hanno portato al disastro. Al momento sono due le ipotesi: la collisione con un grande blocco di ghiaccio o la perdita di equilibrio della nave mentre veniva recuperata una rete a strascico e un’altra rete veniva gettata in acqua.