Un bimbo di pochi mesi e altre nove persone sono state salvate dall’ipotermia in varie frazioni del Teramano, raggiunte solo dopo che sono state liberate alcune vie di collegamento. La Provincia di Teramo parla di “emergenza sanitaria” perché “l’assenza di corrente, in alcuni casi da 4 giorni, ha isolato migliaia di persone sepolte sotto la neve; in alcune aree manca l’acqua e c’è un problema di carburante perché i distributori non funzionano. Non riusciamo a parlare con gli operatori sulle strade, con i sindaci, i cittadini“.
Prosegue intanto l’impegno delle forze armate alla macchina dei soccorsi, coordinata dalla Protezione Civile, per cercare di alleviare i disagi causati dal nuovo sciame sismico e dalla concomitante eccezionale ondata di maltempo che ha investito l’Italia centrale. Ai circa 1.800 militari delle tre forze armate e dei carabinieri che già stavano operando in quelle aree, si sono aggiunti, ieri, assetti per liberare i centri abitati e le principali arterie di comunicazione dalla morsa del gelo. Recependo le indicazioni del Governo e del ministro della Difesa e a seguito di contatti diretti tra il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano ed il responsabile della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, le forze armate stanno rendendo disponibili ulteriori contingenti di personale e mezzi.
Si tratta di una mobilitazione rilevante, che porterà il contributo complessivo della Difesa a circa 3.000 militari, oltre 950 tra mezzi ruotati e mezzi speciali del genio, nonché 16 elicotteri. “In queste ore il personale delle forze armate sta operando in condizioni di estrema difficoltà, senza sosta – ha detto il generale Graziano – e numerosi sono i casi di situazioni critiche per la popolazione, in cui l’intervento dei nostri militari è stato risolutore e provvidenziale”. Messi a disposizione dai militari anche undici sgombraneve a turbina, per contribuire al ripristino della viabilità nelle aree più critiche, tanto nella zona del cratere quanto nelle province di Teramo e Chieti, e unità specializzate nella meteorologia della neve, in valanghe e in ricerca dispersi. In prontezza sono stati posti anche gli alpini paracadutisti laddove ci fosse l’esigenza di raggiungere immediatamente zone isolate attraverso il lancio di personale e materiali di prima necessità.
“In questo momento, l’impegno principale delle donne e degli uomini delle Forze Armate è finalizzato soprattutto al ripristino della viabilità, per permettere di raggiungere i luoghi colpiti, consentendo così il flusso degli aiuti e lo sgombero delle persone isolate” ha fatto sapere il capo di Stato Maggiore. A questo scopo, ha aggiunto, “stiamo impiegando soprattutto mezzi speciali del genio – turbine sgombraneve, pale da neve cingolate, pale da neve ruotate, mezzi con lame sgombraneve, macchine movimento terra e cingolati – che sono duali: nati per scopi prettamente militari, hanno caratteristiche tali da poter essere proficuamente impiegati in ogni situazione di emergenza. Quindi, uno sforzo corale perché è necessario, in tali situazioni, rispondere celermente alle esigenze delle popolazioni in difficoltà”.