A Rio de Janeiro sono 42 le persone finite in manette, tra medici e agenti, accusati di aver gestito delle cliniche clandestine per incentivare la pratica di aborti illegali. La polizia civile brasiliana ha realizzato 75 mandati di cattura e fa sapere che gli accusati ricevevano fino a 2.500 euro per ogni interruzione di gravidanza.
Un mese fa, venne rinvenuto il corpo carbonizzato di una 27enne nella zona ovest di Rio. La ragazza era al quarto mese di gravidanza, dalle indagini effettuate, si era saputo che era deceduta in sala operatoria dopo essere stata sottoposta ad un aborto clandestino.
Questa pratica in Brasile, Paese che conta il maggior numero di cattolici, è consentita solo se “la salute delle gestante è a rischio o se la gravidanza è risultato di uno stupro”. La politica ha posto il tema dell’aborto anche nell’attuale campagna elettorale per le presidenziali: infatti sia Dilma Rousseff, presidente uscente di sinistra, sia lo sfidante conservatore Aecio Neves hanno chiaramente espresso un parere unanime dichiarandosi contrari alla depenalizzazione dell’aborto.