La situazione nella Repubblica democratica del Congo si fa di giorno in giorno più drammatica, al punto che ben “13 milioni di persone, oltre il 60% delle quali sono bambini, hanno necessità urgente di ricevere assistenza“. La denuncia, basata su dati Unicef, arriva dall'organizzazione Save the children che a Ginevra ha lanciato “insieme alle Nazioni Unite, a organizzazioni non governative e a donatori internazionali – un appello a livello globale affinché i governi si impegnino a supportare finanziariamente la risposta a questa emergenza”.
Il grande Paese africano è teatro da decenni di conflitti armati e forte instabilità politica. Le elezioni presidenziali dovevano tenersi nel 2016 ma sono state rinviate e la data prevista per le consultazioni è il 28 dicembre di quest'anno. L'opposizione vorrebbe che Kabila rinunciasse a candidarsi, posizione sostenuta dalla Chiesa, ma il presidente non sembra averne l'intenzione e questo sta innescando ripetute violenze e proteste. Un caos in cui a pagare il prezzo più alto, come sempre, sono i civii inermi.
“Interventi per la protezione dei minori dal reclutamento da parte di gruppi armati, per il supporto psicologico di coloro che ne sono stati vittima, così come cibo, acqua pulita e servizi igienico-sanitari sono – osserva l’Organizzazione internazionale – essenziali e urgenti. Solo il 12% dei fondi necessari per attuare il piano di risposta alla crisi umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo, una delle più ampie in Africa, è stata finora finanziata. Senza un adeguato sostegno – sottolinea Save the Children – i bisogni essenziali dei bambini non potranno essere soddisfatti”