Il Giubileo, per la città di Roma e per l’umanità intera, rappresenta un momento di fraternità concreta e di preghiera in cui, i fedeli provenienti da ogni parte del globo, si trovano insieme nella Città Eterna. In particolare, il tema del 2025 è significativamente intitolato “Pellegrini di Speranza” e richiama l’attenzione sull’importanza del pellegrinaggio come metafora del viaggio della vita, ovvero un percorso di speranza verso la redenzione e la pace interiore.
L’importanza del volontariato
Questo momento storico fa sì che l’accoglienza, nella sua accezione più ampia, possa diventare sempre di più la cifra distintiva della Capitale d’Italia la quale, con l’arrivo di ben 30 milioni di pellegrini previsti per l’Anno Santo, a cui vanno aggiunti i turisti ordinari, si prepara ad esemplificare concretamente il valore della prossimità attraverso svariate attività di supporto. Una di queste è rappresentata dal progetto di accoglienza diffusa “Vol.A in Rete”, messo in campo da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio e promosso dal Dipartimento Protezione Civile e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato Politiche sociali e Salute di Roma Capitale. Interris.it, in merito alle finalità precise di questo progetto, ha intervistato la dott.ssa Cristina De Luca, presidente di CSV Lazio e già sottosegretario di Stato del ministero della Solidarietà Sociale.
L’intervista
Presidente, come nasce e che obiettivi ha “Vol.A in Rete”?
“’Vol.A in Rete’ nasce da un percorso virtuoso di coprogrammazione e di coprogettazione con il Comune di Roma, il Dipartimento di Protezione Civile e il Dipartimento delle Politiche Sociali. Ciò ha rappresentato il culmine di un cammino svolto in sinergia con il Forum Terzo Settore Lazio, il quale aveva come obiettivo la scelta della progettazione da mettere in atto per reclutare, formare e gestire i volontari nell’ambito dell’accoglienza dei pellegrini durante il Giubileo. Tutto ciò ha rappresentato una bella esperienza di lavoro e ora siamo arrivati al momento fondamentale. I volontari sono in azione e, con l’apertura della Porta Santa, ha avuto inizio quest’opera di prossimità che durerà tutto l’anno.”
Il Giubileo rappresenta un momento fondamentale per Roma e per la cristianità. In che modo, i volontari, possono contribuire alla diffusione del valore della solidarietà?
“I volontari rappresentano quel filo rosso in grado di legare i temi della solidarietà, dell’accoglienza e della relazione, con il diritto di avere tutti le stesse opportunità. Questi valori trovano un legame saldo nell’impegno civico e nella cittadinanza, insieme alla profondità racchiusa nel Giubileo. Ogni volontario ci ricorda l’importanza dello stare insieme e di impegnarsi l’uno per l’altro, diventando comunità. L’accoglienza, quindi, è ciò che i volontari stanno testimoniando attraverso la loro presenza nei vari luoghi di Roma.”
Che messaggio desidera rivolgere ai volontari impegnati nel l’accoglienza?
“Ai volontari impegnati in questa esperienza voglio dire di essere consapevoli dell’importanza del loro ruolo e, nello stesso tempo, di essere orgogliosi dell’impegno assunto, sapendo leggere tutto ciò che avverrà attraverso gli occhi, il cuore e le mani. In altre parole, occorre mettere insieme capacità di organizzazione e attenzione, ma anche la voglia di capire e incontrare le persone, facendo germogliare in loro la voglia di ulteriori esperienze nell’ambito del civismo e del volontariato di cui, tutta la comunità, ha bisogno.”