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Una vita straordinaria nel quotidiano ordinario: Sandra Sabattini è beata

Sandra Sabattini beata. E’ banale dirlo, ma è una grande gioia. In primo luogo lo dico da figlio spirituale di don Oreste Benzi, perché credo che si compia il suo grande desiderio di vederla innalzata agli onori degli altari. Sono anche commosso, perché credo che don Oreste sta facendo una grande festa per la beatificazione di Sandra. Credo che questo possa essere l’inizio di un viaggio alla scoperta di una figura che davvero può essere di aiuto a tantissime persone. Non mi riferisco alla guarigione dalla malattia, ma di una figura che può essere presa di esempio per vivere la vita”. A parlare è Stefano Vitali, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, intervistato da Interris.it in occasione della beatificazione di Sandra Sabattini. Stefano, è stato segretario di don Oreste Benzi, fatto che gli ha dato la possibilità di “stare accanto a una profezia”. Dal 1999 al 2009 è stato assessore ai servizi sociali del Comune di Rimini; dal 2009 al 2014 è presidente della provincia di Rimini; dal 2014 fino ad oggi segue i progetti esteri dell’Apg23.

Il miracolo nella vita di Stefano

Era l’anno 2007 e Stefano, in piena carriera politica, scopre di essere gravemente malato: i medici gli diagnosticano un tumore. Incontra don Oreste il 3 settembre 2007, pochi giorni prima le analisi avevano rilevato dei valori tumorali molto alti, segno che la malattia stava progredendo. Don Oreste lo invita a pregare e gli dice: “Ho chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra Sabattini per la tua guarigione“. E’ così che la vita di Stefano e quella della giovane riminese che sarà beata si intrecciano. Il 16 ottobre dello stesso anno, Stefano viene chiamato dal primario di oncologia che gli comunica che la malattia era scomparsa. Il 6 novembre 2007, il giorno dopo il funerale di don Oreste, le analisi confermano che Stefano è ufficialmente negativizzato. Stefano ha raccontato la sua storia nel libro “Vivo per miracolo. Così Sandra Sabattini mi ha salvato“. Nell’ottobre del 2019, la Sala Stampa della Santa Sede, che ha pubblicato il decreto con cui Papa Francesco ha autorizzato a promulgare il miracolo che farà della giovane volontaria dell’Apg23, la prima santa fidanzata. Stefano scopre che la sua guarigione è avvenuta grazie all’intercessione di Sandra Sabattini, che la Chiesa proclamerà beata proprio in virtù di questa guarigione.

Sandra Sabattini

Sandra nacque a Riccione il 19 agosto 1961Fin da piccola venne educata in clima di fede, incentivato dal trasloco nella canonica dello zio prete, a Misano Adriatico. A poco più di 10 anni ha iniziato a scrivere riflessioni e pensieri spirituali all’insaputa di tutti. Qualcuno ha visto in queste frasi il segno di un intenso percorso spirituale destinato a portarla lontano. A 12 anni incontra don Oreste Benzi e la Comunità Papa Giovanni; due anni dopo  ha partecipato ad un soggiorno per adolescenti sulle Dolomiti con disabili gravi, dal quale è tornata con le idee estremamente chiare: “Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai”. Da quel momento è iniziata una intensa relazione con Dio, tanto che lo zio prete era solito vederla in adorazione davanti all’Eucaristia. Genitori e amici la vedevano invece assorta in meditazione o impegnata nella lettura dei salmi.

La prima beata fidanzata

“Nella Chiesa ci sono genitori santi e sposi santi. Ma non sarebbe bello avere anche una fidanzata santa?” così don Oreste Benzi, fondatore dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII parlava di Alessandra (Sandra) Sabattini. Con una comunicazione dalla Segreteria di Stato, arrivata con una lettera firmata dall’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, è arrivato il via libera alla beatificazione, che si sarebbe dovuta tenere il 14 giugno 2020, ma sospesa a causa della pandemia. Così, il 24 ottobre, la prima fidanzata santa, sarà innalzata agli onori degli altari dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi. La causa di beatificazione di Sandra è durata 13 anni. La fase diocesana del processo, avviata nel 2006, si è chiusa il 6 dicembre 2008. Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto riguardante la beatificazione di “Alessandra (Sandra) Sabattini, Laica”.

Sandra, una figura raggiungibile

Sandra è una figura raggiungibile, non ha fatto cose eclatanti. Attraverso la coerenza e la scelta profonda del rapporto con Dio, ha vissuto una vita intensa e felice, donandosi completamente agli altri – spiega Stefano Vitali -. Nella sua vita ci sono delle ‘ricette’ che possono servire a tanti. Sono molti i giovani che restano affascinati dalla vita di Sandra”. Stefano spiega che la cosa che ha caratterizzato Sandra è stato il suo modo di rispondere positivamente alle proposte che le venivano fatte. “Solo abbracciando il progetto di Dio si trova la felicità. Ogni volta che lei si buttava, negli anni ’70 era davvero tosta per una ragazzina stare con un disabile adulto, oppure negli anni ’80 quando viveva con i tossicodipendenti. Lei sapeva che dicendo quel sì avrebbe trovato la felicità. Lei si abbandonava totalmente a Dio nella quotidianità“.

L’importanza di seguire il cuore

Stefano, inoltre, ha tenuto a sottolineare come – al contrario della logica della società per cui tutto viene fatto seguendo la razionalità – facesse le sue scelte seguendo il cuore. “Quello che rimarrà e rimane di lei è quel sorriso di persona realizzata ed è quello che cerchiamo tutti. E’ quello che io chiamo il ‘sorriso di Dio’. Quello delle persone che scegliendo il progetto di Dio, hanno trovato la felicità“.

Da dono per l’Apg23 a dono per tutto il mondo

“E’ una cosa bellissima che Sandra sarà beata per tutti, per tutta la Chiesa. Rientra nella logica di Papa Francesco: privilegiare quelli che lui chiama ‘santi della porta accanto’ che non si caratterizzano solo per le cose soprannaturali ma che vivono pienamente la vita nella normalità. Credo che oggi ci sia un gran bisogno di questo. Sono forme raggiungibili di santità, alla portata di tutti e ci fanno capire che ognuno è chiamato alla vita da santi ed è questo il messaggio più bello“.

La normalità di Sandra è stata sottolineata da Padre Antonio Marrazzo, il postulatore della sua causa di beatificazione, intervistato da Interris.it, che ha affermato che Sandra “non rientra in nessun criterio di santità classico. E’ quasi un paradosso. Questa ragazza ha vissuto una vita straordinaria, nel quotidiano ordinario. E’ stata una persona che potremmo definire normale: per tutta la vita ha fatto di tutto per essere coerente e vivere pienamente la volontà di Dio. E’ così che il normale diventa straordinario. Ed è qui che sta, secondo la considerazione classica dei santi, il paradosso di Sandra. Lei risponde al criterio di santità così come viene considerato oggi: vivere una vita in piena comunione con Dio attestando così che tutti siamo chiamati alla santità, nessuno escluso”.

La santità non è un lusso

La santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, un traguardo impossibile per un uomo normale; essa, in realtà, è il destino comune di tutti gli uomini chiamati ad essere figli di Dio, la vocazione universale di tutti i battezzati. La santità è offerta a tutti; naturalmente non tutti i santi sono uguali: sono infatti, come ho detto, lo spettro della luce divina. E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari. Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima. E proprio questi santi ‘normali’ sono i santi abitualmente voluti da Dio“. Sono parole del Papa emerito Benedetto XVI, pronunciate durante un’udienza generale nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nell’agosto del 2008. Parole che sembrano calzare a pennello per Sandra Sabattini che nel suo diario ha scritto: “Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il ‘Donatore’ può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora’. (da Diario di Sandra – 27-04-1984)”.

Manuela Petrini: