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Ecco chi sono le 20 mila vittime della “violenza economica”

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Sapere poco o nulla di finanza personale espone alla violenza economica. Sos per una discriminazione economica che parte da un gap di competenze tra uomini e donne. Secondo l’indagine realizzata da mUp Research e Norstat, in Italia sono ben 20 mila le donne vittime di “violenza economica”. Si tratta di donne che vorrebbero colmare le loro lacune nell’ambito della finanza personale. Ma non possono farlo perché il partner non lo permette. Lo studio è stato condotto su un campione rappresentativo della popolazione femminile nazionale. Ha messo in luce come ben due donne su tre si sentano impreparate sui temi della finanza personale. E nonostante molte dichiarino di voler essere più pronte, non sempre è possibile. Tra i limiti alla preparazione ci sono soprattutto l’assenza di tempo (54% del campione). O di adeguate risorse economiche (44%) per formarsi.

Emergenza economica

“La conoscenza in ambito di finanza personale è un elemento fondamentale per una gestione corretta del budget familiare. E per poter risparmiare”, spiega Edith Macaluso. Aggiunge la Finance Director di Facile.it: “Oggi esistono diversi strumenti, online e no, che aiutano i consumatori a trovare soluzioni per ridurre i costi. Però è comunque importante avere competenze di base. Almeno sulle principali voci di spesa domestica. Così da fare scelte consapevoli”. Oltre il 70% non sa spiegare il significato di TAN e TAEG. E invece la differenza tra TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è netta e va appresa. Il primo esprime in percentuale e su base annua gli interessi relativi al prestito. Il secondo esprime il costo totale del prestito. Comprendendo quindi anche tutte le spese connesse ad esso. Donne e finanza personale: due su tre dicono di saperne poco o nulla. Tempo e denaro i limiti maggiori alla formazione. Ma quasi 20.000 donne dichiarano di non poter approfondire la materia perché il partner non vuole.

Difficoltà

Quanto sanno le donne italiane di finanza personale? Quante conoscono la differenza tra un tasso fisso e un variabile? E quante saprebbero spiegare cosa siano una franchigia o un prestito personale? Purtroppo, nonostante si tratti di una materia che ci riguarda da vicino, poche. Tanto è vero che più di due rispondenti su tre (67,3%) si dichiarano poco o per nulla preparate a riguardo. Quali sono le ragioni di tutto ciò? Il 36% delle rispondenti ha detto di considerare la finanza personale un argomento troppo difficile. Il 20% ha semplicemente risposto di non nutrire interesse per la materia. E se si guarda alle donne che vivono insieme ad un partner, addirittura emerge che il 12% ha ammesso di non interessarsi all’argomento. Perché se ne occupa l’altra metà. In realtà, a scorrere i numeri dell’indagine, si scopre altro. Ossia che ben 1,4 milioni di donne italiane vorrebbero colmare questa lacuna, ma non riescono a farlo per diverse ragioni. Il 54% perché non ha tempo. Il 44% perché non ha le risorse economiche necessarie. Percentuale che supera il 53% tra coloro che abitano al Sud e nelle Isole. Ben più grave la condizione di quasi 20.000 donne che hanno dichiarato di non poter approfondire la materia perché il partner non vuole. Le donne preparate, poi, sono spesso autodidatte.

Impreparazione

Se a livello nazionale la percentuale di donne che hanno dichiarato di avere conoscenze in ambito di finanza personale è pari al 32,7%, guardando le risposte su base anagrafica, la percentuale sale notevolmente per le donne con età compresa tra i 35 e i 44 anni (38,6%). Mentre il valore scende se ci si sposta sulla generazione precedente. Passando al 30,8% tra le 55-64enni. E addirittura al 30,2% tra le over 65. Sorprendentemente la principale fonte di preparazione sulle tematiche della finanza personale non è la scuola. Solo il 12,5% dice di aver imparato qualcosa sul tema grazie al proprio percorso di studi. Incide di più l’autoapprendimento. Tanto è vero che alla domanda “come si è preparata sulle tematiche della finanza personale?” il 57% delle donne ha risposto di averlo fatto da sola. Per il 23% sono state importanti anche le esperienze lavorative. Mentre anche il ruolo della famiglia nell’educazione finanziaria delle donne rimane marginale (5,5%). “TAN, TAEG, Cap, Etc..” questi sconosciuti, dunque.

Lacuna economica

L’indagine ha poi voluto analizzare il grado di conoscenza delle intervistate su alcuni termini specifici. Legati al mondo della finanza personale. Cioè mutui, prestiti, assicurazioni e bollette. E per ciascuno di essi è stato chiesto se fossero in grado di comprenderli e spiegarli. La maggior parte delle persone intervistate ha dichiarato di conoscere termini generici basilari. Come, ad esempio, mutuo a tasso fisso (67,5%). Mutuo a tasso variabile (63,2%). Oppure prestito personale (63,3%). Però la situazione peggiora quando si approfondiscono questi argomenti. Ad esempio, il 76% non saprebbe spiegare il significato di TAN. E il 72% ignora anche cosa sia il TAEG. In ambito assicurativo, invece, una donna su due non sa cosa sia la franchigia. Mentre addirittura il 66% non conosce il significato di massimale.

Giacomo Galeazzi: