“Non ho scelto di fare cinema per passione, ma per missione. Ho ritenuto che lo strumento filmico fosse il più efficace per raggiungere i giovani, il vero capitale di ogni Paese. Desidero coltivarlo e proteggerlo perché questa è l’attuale emergenza dell’Occidente. Lo faccio portando ai giovani storie vere, spesso scomode, ma che interroghino profondamente le coscienze, mettendo anche a nudo le tante incoerenze della nostra attuale società”. A parlare a Interris.it è Federica Picchi Roncali, editore e produttore filmico, che ha portato in Italia il film Unplanned.
Unplanned: una storia vera
Unplanned racconta la storia vera di Abby Johnson, una ex dipendente della più grande organizzazione di cliniche mediche al mondo: la Planned Parenthood. Una carriera che andava a gonfie vele, tanto che nel 2008 la Planned Paranthood ha premiato Abby Johnson come “dipendente dell’anno”. A un certo punto la svolta: Abby si è trovata a coadiuvare un medico nella pratica che lei stessa aveva consigliato alle altre donne. Ciò che ha visto, le ha cambiato la vita. Da qui la forza e il coraggio che la porteranno a intraprendere una delle battaglie più importanti di sempre: la tutela della maternità in condizioni di fragilità.
L’intervista
Lei ha portato in Italia il film Unplanned, che racconta la storia di Abey Johnson, consulente di una clinica di Planned Parenthood. Quando e come ha preso questa decisione?
“Ho scelto di portare nel grande schermo storie vere che interroghino le coscienze nel 2010 più di dieci anni fa, quando portai per la prima volta in Italia CRISTIADA (n.d. film sulla persecuzione dei cristiani del Messico, pellicola cult con Andy Garcia, Eva Longoria e Peter O’Tool). Non ho scelto di fare cinema per passione, ma per missione. Sono laureata alla Bocconi in Economia e Commercio e ho lavorato più di 10 anni in alta finanza, a Londra, New York e Johannesburg, prima in JPmorgan, poi in StandardBank occupandomi di Africa Sub-sahariana ed Emerging Markets. Proprio questo mio viaggiare e incontrare differenti referenti istituzionali e semplici persone di differenti usi e costumi, mi ha fatto comprendere quanto la ricchezza di un Paese non si basi sulle risorse materiali, ma sulla cultura valoriale del proprio popolo, soprattutto delle nuove generazioni. Quella stessa cultura che nel nostro Paese e, più in generale nell’Occidente contemporaneo, sembra di secondario interesse. In particolare, ho ritenuto che lo strumento filmico fosse il più efficace per raggiungere i giovani, il vero capitale di ogni Paese. Allora ho deciso che un miglior impiego del mio tempo e capacità, poteva essere a servizio della cultura, cinema ed editoria, invece della finanza. Non che la finanza non sia importante, ma gestisce le attuali risorse materiali di uno Stato, io desidero, invece, coltivare, investire e proteggere il capitale umano di un Paese, perché questa è l’attuale emergenza dell’Occidente. Lo faccio portando ai giovani storie vere, spesso scomode, ma che interroghino profondamente le coscienze, mettendo anche a nudo le tante incoerenze della nostra attuale società”.
Molto spesso, nella nostra società l’interruzione di gravidanza viene promossa con molta leggerezza e sembrerebbe che ci sia chi sta facendo di tutto per privatizzarla. Perché, allora, proporre la visione di un film come questo?
“Questo è un film che interroga nel profondo su un tema su cui aleggiano troppi slogan e troppa superficialità. Viviamo in una società che, per risparmiare e non caricarsi di responsabilità, banalizza, di fatto scaricando tutto il peso di determinate scelte sulla donna. Più che una tendenza a privatizzare l’interruzione di gravidanza, mi verrebbe da proporre il termine intimizzare. Non credo che la privatizzazione sia un pericolo per il nostro Paese, credo invece lo sia questa spinta a rendere sempre più sole le donne, a far vivere loro – in solitudine – una scelta così delicata, che ha profonde ripercussioni sul fisico e sull’animo. Ritengo che questo film possa essere un valido strumento per dire alla collettività e – soprattutto – a chi ci governa di iniziare a dare un valore vero e serio alla maternità”.
Ha mai avuto modo di parlare con alcuni degli spettatori che hanno assistito alla proiezione del film? Cosa le hanno detto?
“Le persone rimangono molto colpite dal film, a prescindere dalle loro idee di partenza. Ogni sera ho in sala pubblici molto eterogenei e mi colpisce molto il fatto che questo film venga apprezzato a prescindere dal fatto che si condivida o meno la scelta di Abby Johnson. Questo perché non è un film che vuole ‘venderti’ qualcosa, né darti le chiavi di una verità precostituita, ma presenta semplicemente la realtà delle cose. Questa realtà può piacere o meno, ma c’è, esiste e non possiamo ignorarla, è di fronte a noi”.
Come stanno andando le proiezioni?
“Le proiezioni stanno andando straordinariamente bene, ogni sera proposta è sold-out, arrivano al cinema centinaia di persone, sia nelle piccole che nelle grandi città. Questo successo di pubblico avviene in modo eclatante, in un periodo in cui le sale cinematografiche hanno pochissimi spettatori e nonostante io, per scelta, negli ultimi mesi non faccia comunicati stampa e non rilasci interviste, se non a testate di cui ho grande stima e fiducia. Infatti il tema trattato nel film è troppo delicato e troppo importante perché io corra il rischio di farlo banalizzare, magari incasellandolo in una ideologia o slogan. La verità è che noi non siamo slogan, ma esseri pensanti e questo pensiero deve essere stimolato e riattivato, soprattutto nei più giovani”.
Quali sono i prossimi appuntamenti in calendario?
“I prossimi appuntamenti dove sarò anche io presente per un breve approfondimento post-visione sono a Viterbo Cinema Excelsior (Venerdi 10 Marzo ore 20.45); Roma Cinema Adriano (Sabato 11 Marzo due spettacoli, ore 15,30 e ore 20.45); Napoli Portici Cinema Roma ( Lunedi 13 Marzo ore 18 e ore 20.30); Napoli centro Cinema Metropolitan (Martedi 14 Marzo ore 20.45); Napoli Castellammare Cinema Stabia Hall (Giovedi 16 Marzo ore 20); quindi Teramo, Fabriano Cinema Movieland (Martedì 21 marzo ore 20.45), Lecce e tante altre provincie del sud e nord Italia. Tutte le tappe aggiornate sono sul sito www.unplanned.it. Per maggiori informazioni scrivere a info@unplanned.it o chiamare lo 0550468068 (Lun. Ven 8-18)”.