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Stile di servizio. Un concistoro di pastori in soccorso del gregge sofferente

Oggi il concistoro in Vaticano con cui papa Francesco ribadisce la centralità nella Chiesa "ospedale da campo" delle periferie geografiche ed esistenziali. Il cardinalato come servizio e non come privilegio

Con questo concistoro la Chiesa avrà per la prima volta un cardinale in Rwanda e nel sultanato del Brunei che è uno dei pochi Paesi a non avere rapporti diplomatici con la Santa Sede e dove è applicata rigidamente la sharia. Oggi tra i 13 nuovi cardinali c’è c’è chi riceve la porpora a domicilio a causa della pandemia. Chi come l’86enne padre Raniero Cantalamessa ha chiesto al Papa la dispensa dall’ordinazione episcopale per poter morire da semplice frate. Entra nel sacro collegio anche il neo-porporato che viene da un paese islamico dove, racconta, “la Chiesa è piccola come una Fiat 500, ma è viva“. Il conclave diviene dunque sempre più internazionale. E si conferma per l’Italia la scelta di Francesco sugli uomini e non sull’importanza delle diocesi che guidano. Stessa filosofia nella scelta dei cardinali non italiani: più che al loro ‘peso’ il Papa ha guardato alle sofferenze del Ruanda. Alle violenze che nel passato hanno macchiato di sangue la regione messicana del Chiapas. Alle difficoltà della Chiesa nelle Filippine alle prese con il regime di Rodrigo Duterte. Alla fatica di essere una Chiesa piccolissima, come il Brunei dove i cattolici sono poco più di ventimila. Cioè quanti ne conta mediamente una parrocchia italiana. Ma da oggi (la cerimonia inizia) alle 16 hanno il loro cardinale.Concistoro

Cardinali al servizio degli ultimi

Qualche cardinale straniero (sei dei tredici sono italiani e nove sono sotto gli 80 anni) ha fatto sapere che non potrà essere a Roma. Entrano oggi a far parte di quello che i mass media chiamano “il club più esclusivo del mondo” Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali (Ruanda). Wilton Daniel Gregory, arcivescovo di Washington (Usa). Jose Fuerte Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine). Celestino Aós Braco, arcivescovo di Santiago del Cile. Cornelius Sim, vicario apostolico in Brunei. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena. Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi. Vengono poi uniti ai membri del collegio cardinalizio, anche se non potranno entrare in conclave: Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristobal de las Casas (Messico), il nunzio Silvano Tomasi. Padre Raniero Cantalamessa, cappuccino, predicatore della Casa pontificia. Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Roma.

Tempo straordinario

Il concistoro odierno (con il quale il Papa assegna la porpora a tredici presuli) è del tutto straordinario a causa dell’emergenza sanitaria. Si deve fare i conti con il coronavirus e naturalmente sono state messe in campo tutte le norme anti contagio. La solenne cerimonia, come già avviene per le celebrazioni ufficiali del Papa, viene trasmessa via streaming. Il cerimoniere del Pontefice, monsignor Guido Marini ha predisposto nei minimi dettagli una cerimonia anti contagio. Una nota della Conferenza episcopale delle Filippine ha informato che né l’arcivescovo di Capiz, monsignor José Advincula, né il vicario apostolico del sultanato del Brunei Cornelius Sim saranno presenti oggi in Vaticano. Padre Emilio Arbatin, portavoce della diocesi filippina di Capiz, ha detto che la decisione è stata presa a causa dell’aumento di casi di coronavirus  in Italia. Monsignor Advincula “ha dovuto cancellare i biglietti aerei“, dopo essere stato informato dalla nunziatura locale che “poteva non recarsi a Roma per il concistoro“. Il portavoce precisa che “il cardinale designato avrebbe davvero voluto partecipare. Ma viviamo un tempo straordinario che richiede prudenza di giudizio”. Anche il vicario apostolico del Brunei, Cornelius Sim, ha annullato il volo per Roma. Riceveranno entrambi la berretta rossa “a domicilio” da un rappresentante pontificio.Concistoro

Predicazione e carità

Nell’elenco dei neo-porporati c’è il primo cardinale afroamericano, il prete di strada che dalle periferie di Roma ora guida la diocesi di Siena, il frate di Assisi che accoglie capi di Stato e autorità di ogni religione per pregare sulla tomba di Francesco. C’è chi ha perso tutti i suoi cari nella guerra civile in Ruanda. E chi ha speso parte della vita accanto agli ultimi dell’ostello Caritas alla stazione Termini di Roma. C’è il diplomatico che si è battuto per la messa al bando delle armi nucleari. E il cappuccino che ha predicato il Vangelo davanti a tre Papi. C’è chi ha accettato di rimboccarsi le maniche dopo lo scandalo della pedofilia in Cile. E il vescovo messicano che ha difeso il Papa dalle accuse di idolatria quando imperversò sul Vaticano l’affaire Pachamama. E’ la fotografia dei tredici cardinali che saranno creati oggi dal Pontefice nel concistoro.concistoro

Testimoni di fede

“Preghiamo per i nuovi cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di vescovo di Roma per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio”, ha detto Francesco annunciando il concistoro all’Angelus. L’arrivo di nuovi cardinali è una mossa a sorpresa del Pontefice anche in vista di un futuro conclave. Dei tredici scelti, nove sono infatti elettori. Due sono già uomini di Curia, uno viene dal cuore dell’America. Ma gli altri da quelle “periferie” care al Pontefice argentino e interpreti della sua “Chiesa in uscita”. Sei gli italiani, tre elettori e tre no per il superamento del limite di 80 anni di età. Tra le figure che emergono c’è quella di monsignor Wilton Daniel Gregory, arcivescovo di Washington, primo cardinale afroamericano della storia. Nella prestigiosa diocesi dove si trova la Casa Bianca aveva preso il posto del cardinale Donald Wuerl che si era dimesso in seguito allo scandalo della pedofilia, per presunte coperture di prelati autori di abusi. Concistoro

Frutto delle comunità e Chiesa sempre più global

Con questo concistoro i cardinali diventano 232, di cui 128 elettori, otto in più rispetto al limite massimo di 120 stabilito da Paolo VI, ma più volte superato dai suoi successori. Ora i cardinali elettori creati da Papa Francesco sono 73, rispetto ai 39 di Benedetto XVI e ai 16 di Giovanni Paolo II. Gli europei sono 53 (di cui 22 italiani), i latinoamericani 24, gli africani 18, gli asiatici 16, i nordamericani 13, 4 i provenienti dall’Oceania. I più conosciuti tra i presuli italiani che ricevono oggi la berretta rosso sono Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei cardinali che aiutano il Papa nella sua opera di riforma della Curia Romana. E Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e segretario della commissione Cei per le Migrazioni, impegnato da molti al servizio degli indigenti e dei rom.

Da remoto

Oggi alle 15 si celebrerà l’annunciato concistoro ordinario pubblico per la creazione di 13 nuovi cardinali. I neo-porporati Cornelius Sim e Jose F. Advincula, dunque, non potranno essere presenti a causa della contingente situazione sanitaria. Ma saranno ugualmente creati cardinali nel concistoro odierno. Un rappresentante del Pontefice consegnerà loro la berretta, l’anello e la bolla con il titolo. I membri del Collegio Cardinalizio impossibilitati a raggiungere Roma potranno unirsi alla celebrazione, partecipandovi da remoto dalla propria sede. Tramite una piattaforma digitale che permetterà loro il collegamento con la Basilica Vaticana.

 

 

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