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Costa (sottosegretario alla Salute): “Risultati raggiunti grazie a cittadini responsabili e ai vaccini”

L'intervista di InTerris al sottosegretario alla Salute Andrea Costa (esponente di Noi con l'Italia) sull'attuale situazione nel nostro Paese e su cosa c'è ancora da fare nel contrasto al Covid

Nell’Italia “in bianco”, da oggi un nuovo passo verso un – prudente – ritorno a una vita normale. Lunedì 28 giugno, con l’entrata in vigore dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso 22 giugno, è infatti il giorno in cui si supera l’obbligo di indossare la mascherina, a coprire di naso e bocca, all’aperto e dove non c’è il rischio che si creino assembramenti.

Questo non significa fare a meno del dispositivo di protezione delle vie respiratorie, che andrà portato con sé (come previsto dal dpcm del 2 marzo 2021) e andrà indossato in quelle situazioni dove non è possibile mantenere il distanziamento, dove si possano creare affollamenti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie e in presenza di persone con alterata funzione del sistema immunitario.

No “liberi tutti”

Il ritorno alla normalità dell’Italia resta comunque un percorso graduale, fatto di a tappe. Lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi a metà maggio aveva parlato di un “approccio graduale”. Per consentire sì una ripartenza dell’economia, un ritorno alla vita, ma senza dimenticare quanto accaduto in precedenza. Dopo l’estate 2020, in autunno si è abbattuta sull’Italia la seconda ondata di pandemia.

Lo stesso capo dell’esecutivo lo ha sottolineato lo scorso 23 giugno, durante l’informativa alle Camere prima della due giorni di vertice europeo: “Non è un “liberi tutti”, abbiamo avuto questa esperienza l’anno scorso e abbiamo avuto una lezione”.

Vaccini e varianti

La curva epidemiologica del nostro Paese è tra le più basse dell’Unione europea, con la costante diminuzione dei nuovi casi che va avanti da 14 settimane, come riporta il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che evidenzia anche un calo dell’attività di testing.

Gli ospedali si svuotano. Come riporta sempre Gimbe, dallo scorso 6 aprile, quando si era registrato il picco di quasi 30mila posti letto occupati nei reparti ordinari (29.337) e di 3.743 ricoveri in terapia intensiva, si è registrato un calo del 92,2% nel primo caso, fino a quota 2.289 unità, e del 90,3% nel secondo, fino a 362.

Nel corso della campagna di vaccinazione circa metà della popolazione con un’età superiore ai 12 anni è stata raggiunta da una dose di vaccino, mentre circa un terzo ha completato il ciclo di vaccinazione facendo anche il richiamo. Si tratta di oltre 17 milioni di cittadini completamente “immunizzati”. L’obiettivo delle istituzioni italiane è quello raggiungere con il vaccino tra il 70 e l’80% della popolazione, originariamente previsto per questo inizio autunno, anche tra i più giovani.

A mantenere alta la soglie dell’attenzione è la circolazione della varianti del Covid. Nella circolare del 25 giugno del Ministero della Salute, basata sul bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, al 6 giugno 2021 la più diffusa nel nostro Paese è la Alpha, i cui primi campioni sono stati individuati nel Regno Unito nel 2020, ma si segnalerebbe un aumento delle segnalazioni di casi associati a focolai della Delta.

Quest’ultima, al 6 giugno, avrebbe una prevalenza al di sotto dell’1%. Sembrerebbe però essere dotata di una trasmissibilità tra il 40 e il 60% più elevata delle altre in circolazione e sarebbe associata a un maggiore rischio di ospedalizzazione. Per ottenere una più efficace protezione, sia il direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Emer Cooke che il Ministero della Salute indicano che si faccia il ciclo vaccinale completo di prima dose e di richiamo.

Un recente rapporto dell’Iss, Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia, pubblicato il 25 giugno, con i dati che vanno dal periodo 28 dicembre 2020 al 21 giugno 2021, evidenzia come su un totale di 31.158 segnalazioni di casi al Sistema di Sorveglianza integrata COVID-19, risulta ancora prevalente la variante Alpha ma con un trend in diminuzione.

Si registra invece un aumento della frequenza e della diffusione dei casi dovuti alle varianti Kappa e Delta, la cui percentuale è salita dal 4,2% di maggio al 16,8% di giugno. Il documento riporta anche la stima del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle infezioni, secondo il quale “la più elevata trasmissibilità della variante delta farà si che entro la fine di agosto questa costituirà il 90% dei virus SARS-CoV-2 circolanti nell’Unione europea”.

Intanto in Inghilterra, i dati dell’agenzia Public Health England indicherebbero che i casi legati alla variante Delta sarebbero aumentati del 46% in una settimana e adesso rappresenterebbero il 95% del totale.

L’intervista

Dell’attuale situazione nel nostro Paese e di quello che c’è ancora da fare per contrasto al Covid, InTerris ne ha parlato con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, esponente di Noi con l’Italia.

Con l’estate alle porte e il desiderio di andare in vacanza, viaggiare e uscire, come si possono conciliare libertà e sicurezza?

I traguardi raggiunti in termini di libertà sono stati resi possibili grazie al contributo di tutti. In primis i cittadini italiani che hanno osservato le regole e hanno sopportato, per molti mesi, delle libertà compresse. E la comunità scientifica, perché è grazie alla scienza che possiamo combattere contro il Coronavirus. Adesso ci sono due cose da fare. Continuare ad usare la prudenza, e in generale il senso di responsabilità non è mancato. Continuare con la campagna di vaccinazione. Anche perché sappiamo che se una persona completa il ciclo vaccinale è più protetta nei confronti delle varianti, anche se qualche caso di contagio ci potrà essere.

Dobbiamo alimentare la fiducia nei confronti dei vaccini, che sono l’unica via d’uscita, e far prendere coscienza di questo anche coloro sono più scettici. Allo stesso tempo, dobbiamo continuare a monitorare e insistere sul tracciamento, dato che il basso numero di contagi adesso ce lo consente, e investire sul sequenziamento per circoscrivere il problema delle varianti.

Da lunedì 28 giugno sarà superato l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. In base a cosa avete ritenuto i tempi maturi per questa decisione?

La politica è chiamata ad assumere delle responsabilità, a fare delle scelte e a veicolare messaggi che possano far comprendere che stiamo percorrendo la strada del ritorno alla normalità. E’ importante dare ai cittadini delle prospettive e queste devono avere degli orizzonti temporali, noi ci siamo assunti questo dovere basandoci sulle indicazioni scientifiche.

Gli elementi che sono stati presi in considerazione per fare questo passo sono il dato che ad oggi il 56% – cioè più della metà – degli italiani ha ricevuto la prima dose di vaccino e circa il 30% ha completato il ciclo vaccinale, con la prima somministrazione e la dose di richiamo. L’aspetto fondamentale che si parla di spazi aperti. Un criterio questo che è stato dietro la scelta delle riaperture, basate sul dato che la diffusione del virus all’aperto è più contenuta rispetto ai luoghi chiusi.

Per quanto riguardo il superamento dell’obbligo di indossare la mascherina a scuola?

In questo ambito abbiamo una priorità che quella di far ripartire le lezioni in presenza. Siamo tutti d’accordo che non possiamo sottrarre ai ragazzi degli spazi fondamentali per la loro formazione. Spazi che possono consentirgli di immaginare delle prospettive per la loro vita futura. Poi c’è anche un’altra riflessione: se è vero che ci sono le condizioni per raggiungere l’immunità di gregge a fine settembre, vaccinando oltre il 70% della popolazione – e io credo ci siano – e se la situazione delle varianti sarà tenuta sotto controllo, credo che si possa dare la prospettiva di assistere alle lezioni senza mascherina.

Come siamo messi con la variante Delta?

Stiamo monitorando quotidianamente la circolazione di questa variante nel nostro Paese e abbiamo anche preso dei provvedimenti, come la quarantena di cinque giorni per coloro che arrivano in Italia dal Regno Unito. I dati che dobbiamo analizzare con estrema precisione non sono tanto quelli sui contagi, ma dobbiamo capire quanti di questi casi di contagio portano all’ospedalizzazione e al ricovero in terapia intensiva. Se la variante colpisce una popolazione vaccinata, si evitano le conseguenze più gravi. Anche in questo caso, dobbiamo assumerci la responsabilità di inviare messaggi positivi.

A che ritmo sta viaggiando la campagna di vaccinazione?

Dobbiamo prendere atto che il commissario straordinario per l’emergenza, il generale Figliuolo, ha fatto un lavoro straordinario. Oltre 2600 punti vaccinali. Un esercito di “vaccinatori” a disposizione. E’ stata realizzata una struttura efficiente che è presente sul territorio e dà uniformità al nostro Paese. I dati per primi ce lo dicono. Quando ci siamo insediati si facevano circa 60mila dosi di vaccino al giorno, noi ci siamo posti l’obiettivo di arrivare a cinquecentomila somministrazioni giornaliere. C’è stato un cambio di passo, oltretutto da un paio di settimana circa ne superiamo anche quella quota. Il totale fa 16 milioni dosi di vaccinazioni in un mese.

Con questi ritmi, che potremo anche incrementare perché i vaccini continuano ad arrivare regolarmente, è ragionevole pensare che a fine settembre potremmo raggiungere l’immunità di gregge. Poi ci sarà da affrontare la questione della terza dose, a circa un anno. E’ tema di dibattito all’interno della comunità scientifica. Ma anche in questo caso ci faremo trovare pronti, potremo pianificare e coinvolgere il territorio.

Sulla vaccinazione dei ragazzi e degli adolescenti c’è stato l’ok da parte sia dell’Ema, a livello europeo, che dell’Aifa, a livello nazionale. In Europa però c’è un paese come la Germania che non pare intenzionato a consigliarla. Qual è la posizione dell’Italia?

Per i ragazzi c’è la disponibilità del vaccino Pfizer e i pediatri volontari sono disponibili ad effettuare la vaccinazione. Certo, parlando di minorenni il consenso da parte dei genitori è necessario.

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