Parlare di denatalità nel paese più popoloso del mondo sembra un controsenso. Tanto più che per decenni in Cina è stato ferocemente imposto il divieto di avere più di un figlio a coppia. Più volte in consessi internazionali la Santa Sede ha levato la propria voce contro le politiche di denatalità. E la chiesa martire cinese, tra persecuzioni e libertà negate, è testimonianza vivente della difesa della sacralità della vita. Dal concepimento al suo termine naturale. Senza natalità non c’è futuro”, ha ribadito papa Francesco al Forum delle associazioni familiari. L’inversione di rotta nel “celeste impero” dimostra quanto ciò sia vero ovunque.
Sos denatalità
Tutti gli iscritti del Partito comunista cinese, “senza sconto”, devono attuare personalmente la politica dei “tre figli”. La mobilitazione è sollecitata dalle autorità di Pechino per invertire la rotta del crollo demografico è stata lanciata da un editoriale apparso a su China Reports Network. Un sito web statale di notizie. La notizia è diventata virale nelle ultime ore. Dopo che la schermata del testo è finita sui social network. Suscitando accese discussioni e inevitabili ironie. Su Weibo, il Twitter in mandarino, gli utenti hanno riversato milioni di condivisioni. Visualizzazioni. E commenti al vetriolo. Esprimendo indignazione e shock per le singolari istruzioni fornite.
Costo inatteso
Il Partito comunista cinese (Pcc), riferisce l’Ansa, ha attuato una serie di misure. In risposta all’invecchiamento della popolazione. All’aumento eccessivo del costo della vita. Una è la motivazione più gettonata dai “netizen“(cioè dagli utenti della Rete) come reale freno alle nascite, Ossia l’allentamento della politica del figlio unico. Con un massimo a quota a quota tre, Un piano di incentivi sui costi associati all’istruzione e all’educazione. Nonché sussidi per il secondo e il terzo figlio. Ma questi interventi finora hanno smosso poco le acque. Ha avuto un impatto limitato, se non nullo, l’introduzione dei periodi di “ripensamento” obbligatori per i divorzi. E perfino una stretta sul ricorso agli aborti “La società non dovrebbe essere equilibrata nel suo sviluppo? Quando diventa una regola obbligatoria avere tre figli se mancano tempo, risorse ed energie?”, si è chiesto un utente su Weibo. Le decine di migliaia di “like” raccolte dal post sono un segnale. Un indicatore difficile da ignorare. Anche per la leadership comunista.
Responsabilità
La bufera, dunque, è esplosa nella società cinese. E ha portato alla cancellazione dell’articolo originale. Ma non della foto del testo, In cui, tra i vari punti controversi, è rimarcata un’indicazione perentoria. E cioè che ogni membro del Partito comunista, che ne conta circa 95 milioni, “deve avere tre figli”. E che “nessuno dovrebbe accampare scuse”. Ognuno “dovrebbe assumersi la piena responsabilità“. E “l’obbligo della crescita della popolazione del Paese”. Agendo sulla “politica dei tre figli”. Nessuno dovrebbe usare alcuna scusa. Oggettiva o personale. Per non sposarsi o non avere figli. Né può usare alcuna scusa per averne solo uno o due“.
Crisi demografica
La Cina sta affrontando una crisi demografica grave. Con una popolazione che invecchia. E tassi di natalità in brusco calo. Oltre il 18% della popolazione ha più di 60 anni, secondo il censimento del 2020. I dati diffusi a novembre dall’Ufficio nazionale di statistica hanno mostrato una realtà allarmante. Ci sono state appena 8,5 nascite per ogni 1.000 persone nell’ultimo anno. Scendendo per la prima volta in decenni sotto quota 10. A fronte di uno dei picchi risalente al 1978 oltre quota 18.