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Sofia Raffaeli: “Lo sport ispira la pace”

L'intervista di Interris.it a Sofia Raffaeli, la 18enne di Chiaravalle appena laureandosi Campionessa del Mondo di ginnastica ritmica

Sofia Raffaeli, a soli 18 anni, ha riscritto la storia della ginnastica ritmica portando l’Italia sul podio più alto per la prima volta nella storia di questo sport. La ginnasta azzurra delle Fiamme Oro della Polizia di Stato ha (stra)vinto ai mondiali di Sofia, in Bulgaria. La 18enne marchigiana è stata la protagonista assoluta alla Armeec Arena laureandosi Campionessa del Mondo nel concorso generale, oltre che a cerchio, palla e nastro. Un’individualista italiana non era mai arrivata tanto in alto nella nostra storia.

Quattro ori e un bronzo

L’azzurra di Chiaravalle ha conquistato l’oro prima al cerchio, dove ha dominato con il punteggio di 34.850, e poi alla palla, attrezzo in cui ha surclassato le rivali (34.900) e con cui ha condiviso il podio con l’amica e compagna di squadra Milena Baldassari, arrivata terza. Poi, il terzo oro (al nastro) con il punteggio di 133,25, e il bronzo alle clavette.  L’azzurra ha vinto la medaglia d’oro anche nell’All around (il concorso generale che compendia tutti gli attrezzi) con un punteggio di 133.250. Cinque medaglie che le fanno conquistare il pass per le olimpiadi di Parigi 2024.

Italia prima nel racking mondiale

Grazie alle “colleghe”, l’Italia ha vinto il medagliere dei Mondiali 2022 di ginnastica ritmica. Si tratta di una prima volta storica per il Bel Paese, capace di dominare la rassegna iridata con 6 ori, 1 argento e 2 bronzi. Oltre alle medaglie di Sofia, le Farfalle hanno trionfato con i cinque cerchi, poi sono state seconde con palle e nastri. A completare il bottino il bronzo di Milena Baldassarri alla palla, oltre alla vittoria nel team ranking (la classifica a squadre).

Interris.it ha intervistato la giovane Sofia Raffaeli a pochi giorni dalla vittoria mondiale mentre la sua Regione, le Marche, è ferita dall’alluvione e il mondo è in apprensione per una guerra che sembra non voler finire.

L’intervista alla campionessa mondiale Sofia Raffaeli

Cosa hai provato nel vincere i campionati del mondo?

“Vincere i campionati del mondo è stata un’emozione grandissima, anche perché sono stata affiancata dalla mia allenatrice Julieta Cantaluppi della Ginnastica Fabriano che mi segue da sempre e che è davvero fenomenale. Devo tutto a lei e all’altra mia allenatrice, la madre di Julieta e campionessa mondiale Kristina Ghiurova“.

Sofia con l’allenatrice Julieta Cantaluppi

A chi dedichi questa grande vittoria?

“Dedico questa vittoria alla mia famiglia, all’Italia intera, alla mia squadra, la Ginnastica Fabriano che mi è stata vicina nonostante fossimo lontane, alle Fiamme Oro di cui faccio parte e alla Federginnastica che mi sostiene sempre. Una dedica speciale la faccio alla mia Regione, le Marche che, devastata dall’alluvione del 15 settembre, sta vivendo momenti di lutto e dolore. Dedico a tutti i marchigiani colpiti dal nubifragio la mia vittoria per dare loro un segno di vicinanza e speranza, pur nella devastazione”.

Qual è stato l’esercizio più difficile eseguito ai mondiali e perché?

“Non c’è stato un esercizio più difficile degli altri perché sono entrata in pedana cercando di dare il massimo e di far vedere cosa sapevo fare. Ero sempre molto concentrata e motivata. Speravo solo di riuscire a fare un po’ meglio nelle clavette [dove ha preso il bronzo, ndr] perché ho commesso degli errori. Mi sono comunque divertita in pedana e ho dato il massimo al di là di qualche piccola imprecisione. Quindi sono contentisisma di questo mondiale che mi permetterà di partecipare alle prossime Olimpiadi a Parigi, nel 2024”.

Cosa ti aiuta a concentrarti prima di una gara importante?

“Mi aiuta la mia allenatrice Cantaluppi che mi sprona tutti i giorni a fare bene e in gara a dare il massimo dandomi una carica enorme”:

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi ?

“I miei obiettivi sono semplici: fare un passo per volta. Il prossimo anno ci sono le cinque tappe della World Cup, gli europei, i mondiali. Spero di prepararmi al meglio pronta per queste nuove sfide. Alle Olimpiadi per ora non ci penso più di tanto…ho ancora molto da fare prima di arrivare a Parigi”.

L’Europa è ferita da una guerra che sembra non voler terminare. Come lo sport può parlare di pace alla gente?

“Lo sport ispira la pace. Tutti insieme, da ogni parte del mondo, competiamo in modo rispettoso, sportivo appunto. Lo sport è una competizione dove ci si sfida ma in maniera sana, mentre la guerra non aggiunge nulla, anzi toglie. Noi per esempio della ginnastica ritmica, a causa della guerra, non abbiamo potuto competere con le atlete russe e bielorusse, delle grandissime ginnaste, e non abbiamo avuto l’opportunità di gareggiare con loro. Spero che questa guerra finisca il prima possibile e lo sport torni ad essere di tutti. Per crescere insieme, in pace, nello spirito più vero dello sport”.

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